Incontro Antimperialista per la Democrazia e contro il Neoliberismo – Documenti finali

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DICHIARAZIONE FINALE (Documento n. 1 – PDF)

Noi 1332 rappresentanti di 789 organizzazioni di 86 paesi del movimento sociale e popolare di solidarietà; di reti, piattaforme e articolazioni regionali e mondiali, di partiti politici, di parlamentari, di religiosi e di intellettuali, da questa Cuba solidale, primo territorio libero d’America, riconoscendo l’eroica resistenza del suo popolo e le conquiste raggiunte in sessant’anni di Rivoluzione, abbiamo condiviso le nostre lotte e speranze,.

Veniamo da ogni angolo del mondo, con una lunga storia di esercizio della solidarietà di fronte all’aggressività imperialista contro la Rivoluzione cubana, impegnati in tutte le giuste cause e come parte degli sforzi di unità nell’azione e nelle articolazioni di lotta, per riunirci a La Habana nell’Incontro Antimperialista di Solidarietà, per la Democrazia e contro il Neoliberismo, dal 1° al 3 novembre 2019.

Stiamo vivendo un nuovo momento nella storia. I popoli nelle urne, nelle strade e nelle reti sociali dimostrano con il loro voto e con le loro proteste, l’esaurimento dell’offensiva imperiale conservatrice e restauratrice neoliberista della destra oligarchica, in alleanza con il fondamentalismo religioso, il potere mediatico, il capitale e le multinazionali che, di pari passo con l’imperialismo statunitense, nella sua natura predatoria, esclude ampi settori della popolazione, distrugge il lavoro dignitoso, la vita in armonia con la natura e mette in pericolo la specie umana.

I popoli stanno dimostrando che è possibile sconfiggere l’offensiva imperiale, che nei suoi scopi ricorre alla criminalizzazione della protesta sociale, all’isolamento e alla migrazione delle popolazioni, all’assassinio di leader sociali e politici, al femminicidio, alla persecuzione di leader di governi progressisti e alla giudizializzazione della politica.

Si stanno aprendo tempi di speranza. L’unità è vitale e costituisce un dovere; la mobilitazione, una parola d’ordine; l’organizzazione popolare, un compito imminente; e l’integrazione, una strategia che ci porterà alla vittoria.

In questo momento cruciale, ci impegniamo a:

  1. Fare nostra la Dichiarazione di Solidarietà con Cuba approvata in questo Incontro, mobilitandoci in azioni permanenti, intensive e sistematiche di alto impatto mediatico, contro l’escalation aggressiva dell’imperialismo yankee, come parte della Campagna internazionale “Giù le mani da Cuba”.
  2. Esigere la revoca dell’intensificato, criminale e genocida blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dal Governo degli Stati Uniti, e sostenere la risoluzione che sarà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 6 e 7 novembre 2019, certi di un’altra schiacciante vittoria della comunità internazionale.
  3. Denunciare le minacce e le aggressioni di varia natura contro tutti i Governi sovrani che rifiutano di servire la potenza egemonica, che cerca di installare basi militari nei loro territori e di usurpare le loro risorse strategiche.
  4. Riaffermare e difendere la validità della Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.
  5. Denunciare i gravi rischi per l’America Latina, i Caraibi e il mondo della decisione di attivare il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR), volto a sostenere militarmente il desiderio del Governo degli Stati Uniti di far rivivere la Dottrina Monroe.
  6. Esprimere la nostra ferma solidarietà alla Rivoluzione Bolivariana e Chavista, all’unione civile-militare del popolo, e al suo legittimo presidente Nicolás Maduro Moros, che ha saputo difendere con fermezza la sua sovranità contro ogni tipo di aggressioni da parte del Governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati asserviti che adottano misure contro i veri rappresentanti diplomatici del Governo venezuelano. Sostenere il dialogo con settori dell’opposizione per mantenere la pace in Venezuela.
  7. Intensificare la mobilitazione per chiedere l’immediato rilascio del compagno Luiz Inácio Lula Da Silva, vittima della giudializzazione della politica, che ha come fine la persecuzione e l’incarcerazione di leader politici di sinistra e progressisti latinoamericani.
  8. Congratularsi con il popolo dello Stato Plurinazionale della Bolivia per la vittoria nel processo elettorale e con il Presidente Evo Morales Ayma per la sua rielezione, come risultato delle misure a favore del popolo e della crescita economica. Allo stesso tempo, denunciare i tentativi di colpo di Stato e di destabilizzazione scatenata da settori dell’opposizione, istigati dagli Stati Uniti, contro la pace e la sicurezza dei cittadini in Bolivia.
  9. Condannare i tentativi dell’amministrazione statunitense di destabilizzare il Governo del Nicaragua e ribadire il diritto del suo popolo alla Pace.
  10. Chiedere l’indipendenza di Puerto Rico, nazione latinoamericana e caraibica sottomessa da oltre un secolo al dominio coloniale degli Stati Uniti, dove il suo popolo si rivela vittorioso nelle strade contro le politiche del governo annessionista.
  11. Esprimere la nostra ferma solidarietà alle nazioni dei Caraibi, nella loro legittima richiesta di risarcimento per le conseguenze della schiavitù, nonché di un trattamento equo e differenziato di fronte al cambiamento climatico, in funzione delle loro particolari circostanze e della loro situazione di maggiore vulnerabilità.
  12. Sostenere la richiesta storica del popolo argentino per il recupero delle isole Malvinas, un territorio che appartiene loro in modo legittimo.
  13. Denunciare i governi che, seguendo i dettami dell’imperialismo yankee e le ricette del Fondo Monetario Internazionale, impongono a sangue e fuoco ai loro popoli politiche neoliberiste di scontro, approfondendo l’ingiustizia sociale e colpendo soprattutto i settori più vulnerabili della società. Condannare energicamente l’uso della forza e della repressione per cercare di schiacciare le giuste richieste dei movimenti sociali e popolari.
  14. Difendere la decisione del popolo del Cile di scendere nelle vie con coraggio, per aprire le grandi lotte contro le politiche repressive e antipopolari del Governo, e condannare l’uso della tortura, dello stupro, delle mutilazioni e della morte dei cittadini cileni per mano degli organi repressivi del paese.
  15. Condannare la repressione in Ecuador e il costo in vite umane per questo popolo fratello che si trova ad affrontare le misure neoliberiste.
  16. Rifiutare il governo pro-imperialista di Jair Bolsonaro, piegato agli interessi degli Stati Uniti e determinato a invertire i progressi compiuti in questo paese fratello, distruggere i processi di integrazione e tutte le espressioni progressiste e di sinistra nella regione.
  17. Sostenere il diritto del popolo colombiano alla pace e a difendere la piena attuazione dell’Accordo Finale per raggiungerla. Chiedere che il governo rispetti la vita degli ex-combattenti e dei leader politici e sociali. Facciamo appello a riprendere il Tavolo di Dialogo con l’Esercito di Liberazione Nazionale.
  18. Esprimere la nostra più profonda solidarietà con il fraterno popolo haitiano nella lotta per la giustizia sociale, i risarcimenti storici e una vita dignitosa.
  19. Manifestare il nostro sostegno alla lotta del popolo honduregno e alle sue legittime richieste.
  20. Congratularsi con il popolo argentino e con il suo Presidente eletto, Alberto Fernández, per la meritata vittoria alle urne, che favorisce una sconfitta per il neoliberismo e recupera la speranza e la dignità di questa nazione.
  21. Salutare il Governo di Andrés Manuel López Obrador e il suo contributo all’unità dell’America Latina e dei Caraibi, in difesa dei principi di non intervento e di rispetto della sovranità.
  22. Esprimere il nostro sostegno e la nostra solidarietà al Frente Amplio Uruguayo, che difende la continuità dei progressi compiuti negli ultimi tre decenni a favore del suo popolo.
  23. Denunciare l’ingerenza dell’imperialismo negli affari interni dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente, l’aggressione e le guerre scatenate sotto la cosiddetta crociata contro il terrorismo, per il controllo delle risorse naturali di quelle regioni. Rifiutare le misure economiche coercitive contro lo Zimbabwe.
  24. Sostenere la causa storica di lotta dei popoli saharawi e palestinese per il loro diritto all’autodeterminazione.
  25. Chiedere la fine dell’intervento imperialista contro la Siria e il pieno rispetto della sua sovranità e integrità territoriale.
  26. Accogliere con favore il processo di ravvicinamento e di dialogo intercoreano. Condannare le sanzioni unilaterali contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea.
  27. Rifiutare ogni forma di discriminazione e violenza per ragioni di genere, colore della pelle, credo religioso, orientamento sessuale o qualsiasi altra manifestazione che minacci la dignità e l’integrità delle persone e fare appello alla solidarietà con i loro programmi di lotta; così come riconoscere il contributo dei movimenti femminili e femministi nei processi di emancipazione.
  28. Difendere i diritti delle popolazioni indigene alla loro cultura, ai loro territori, tradizioni e costumi ancestrali. Esprimere il nostro sostegno alle comunità di origine africana e alle minoranze nella lotta per le loro rivendicazioni.
  29. Riconoscere il protagonismo e l’impegno nella lotta dei giovani come fedeli seguaci dell’eredità emancipatrice e internazionalista dei nostri eroi.
  30. Condannare energicamente l’attuale politica anti-immigrazione dei Governi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, nonché tutte le manifestazioni di fascismo, xenofobia e razzismo.
  31. Denunciare l’attuale crociata maccartista del Governo degli Stati Uniti e la campagna anticomunista in corso in Europa.
  32. Fare appello alla lotta mondiale per difendere le risorse naturali, la biodiversità, la sovranità e la sicurezza alimentare, la madre terra, le conquiste e i diritti sociali.
  33. Rafforzare la risposta alla guerra culturale e simbolica il cui spazio di contestazione è la soggettività dell’essere umano, articolando la battaglia mediatica in Internet e sulle reti sociali digitali, alimentando le reti della verità contro l’offensiva dell’imperialismo neoliberista.

Quindi:

Ribadiamo l’importanza di progredire nella costruzione dell’unità antimperialista delle forze politiche di sinistra e dei movimenti sociali e popolari, nel rispetto della pluralità, della diversità e del diritto sovrano dei popoli di scegliere liberamente la loro forma di organizzazione politica, economica e sociale, convinti che l’unità sia l’unico modo per ottenere la vittoria nel confronto con il principale nemico dei popoli: l’imperialismo yankee e i suoi alleati.

Ringraziamo il popolo, il Governo dell’Isola della Libertà e dell’Unità e il Capitolo Cubano dei Movimenti Sociali per la loro ospitalità e per la loro immutabile solidarietà. Continueremo insieme a voi, impegnati con il vostro progetto sociale e nell’impegno a diffondere la verità su questa Rivoluzione invincibile.

Questo incontro riafferma la volontà di lotta dei nostri popoli e costituisce un formidabile stimolo a continuare in avanti, consapevoli che continueremo a resistere fino a quando non vinceremo.

Di fronte al piano disgregante dell’imperialismo e alla destra conservatrice, oligarchica e neoliberista, opponiamo il piano di integrazione, sovrano e di dignità dei nostri popoli. Uniamoci per rivendicare il nostro diritto allo sviluppo, alla vita e al futuro. L’unità antimperialista è la tattica e la strategia della vittoria.

Signori imperialisti, giù le mani da Cuba!
I popoli continuano nella lotta!
Fino alla vittoria, sempre!

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PIANO D’AZIONE (documento n. 2 – PDF)

Come risultato del lavoro di tre giorni di sessioni in cui delegati provenienti da 85 paesi hanno discusso a fondo sulle diverse questioni che riguardano i nostri popoli e hanno effettuato 227 interventi, in due pannelli, una Tribuna Anti-imperialista e sei commissioni di lavoro, è stato proposto il seguente piano d’azione:

  1. Stabilire una strategia di comunicazione comune, articolando i media con le comunità, utilizzando le nuove tecnologie e le reti sociali come una potente arma per l’azione della sinistra.
  2. Promuovere reti di cooperazione tra governi e società civile, promuovendo la democrazia, a partire da un pensiero politico coeso. Costruire blocchi, fronti e fonti di pensiero per l’azione sociale da sinistra.
  3. Trasformare il 2020 in un anno di offensiva dei popoli per la democrazia e contro il neoliberismo:
  • nell’ultima settimana di maggio (dal 25 al 30) organizzare una mobilitazione anti-imperialista a livello globale. Consegne: “Niente più TRUMP”, “No all’IMPERIALISMO, sì alla vita”.
  • marzo 2020, indetta dal Movimento dei Lavoratori Senza Terra del Brasile (MST): giornata di lotta anti-imperialista – “Manos Juntas” – per sconfiggere l’imperialismo e per la          costruzione del socialismo.
  1. Stabilire 16 novembre 2019 come una giornata internazionale di protesta di fronte alle Ambasciate e a Consolati degli Stati Uniti in tutti i paesi, condannando il blocco contro Cuba.
  2. Partecipazione di amici di altri continenti all’Incontro Continentale Europeo che avrà luogo in Russia nel 2020.
  3. Celebrazione della Quinta Azione mondiale 2020, indetta dalla Marcia Mondiale delle Donne, con lo slogan “Resistiamo per vivere, marciamo per trasformare”.
  4. Riunione in Bolivia per difendere il voto democratico.
  5. Mobilitazione convocata da Coalizione Cuba Sì per celebrare la liberazione dei Cinque Eroi.
  6. Convocazione internazionale per la celebrazione del Primo Maggio a Cuba, nel 2020.
  7. Chiedere che i governi dei nostri rispettivi paesi sostengano la Risoluzione contro il blocco che il Governo cubano presenterà il 6 e 7 novembre 2019, alle Nazioni Unite.
  8. Diffondere la Legge 80/1996: Legge di Riaffermazione della Dignità e della Sovranità Cubana, approvata dall’Assemblea Nazionale nella Quarta Legislatura nel 1996, e che all’articolo 1 dichiara la Legge Helms-Burton illegale, inapplicabile e senza effetto.
  9. Ottenere dichiarazioni da parte di governi, parlamentari, politici, movimenti sociali e religiosi contro il blocco e di sostegno alla Rivoluzione cubana e sviluppare una giornata di azioni al Parlamento Europeo.
  10. Rivitalizzare i comitati contro il blocco e i Coordinamenti regionali della Solidarietà per fare fronte comune verso questa politica genocida contro Cuba.
  11. Realizzare il giorno 17 di ogni mese azioni simultanee in ogni paese che abbiano un impatto mediatico.
  12. Incoraggiare la realizzazione di proteste davanti alle rappresentanze diplomatiche e consolari degli Stati Uniti nei nostri paesi e davanti alle istituzioni federali degli Stati Uniti, con particolare enfasi sulla Giornata contro il blocco a Washington DC.
  13. Rafforzare la struttura e l’unità del Movimento di Solidarietà con Cuba, arricchendo la sua azione con l’ampia e rappresentativa partecipazione delle forze di sinistra e dei movimenti sociali nella lotta contro il blocco.
  14. Lavorare affinché “Cubainformación” diventi il mezzo alternativo al servizio del movimento di solidarietà con Cuba, in opposizione alle campagne mediatiche di disinformazione e travisamento della realtà cubana, e che gli europei contribuiscano al suo finanziamento.
  15. Diffondere e partecipare al Seminario Internazionale per l’Abolizione delle Basi Militari e per la Pace che si tiene a Cuba e a quelli organizzati dal Consiglio Mondiale della Pace. (Evento dal 27 al 29 aprile 2020: Caraibi, zona di pace).
  16. Attivare la Coalizione Internazionale contro le Basi Militari negli Stati Uniti, composta da 15 movimenti pacifisti.
  17. Promuovere e incoraggiare la partecipazione agli eventi che l’ICAP organizza a Cuba e in particolare alle brigate di solidarietà e di lavoro volontario del 2020, nonché alle attività programmate in occasione del 60° anniversario dell’ICAP.
  18. Realizzare un’azione concertata tra le sinistre di Europa, America Latina e Caraibi, Asia, Africa e Nord America nel lavoro di solidarietà con Cuba attraverso i Forum internazionali (Forum di San Paolo, i Partiti della Sinistra Europea, l’Associazione Popoli del Caribe).
  19. Lavorare per l’incorporazione dei giovani, cambiamento e continuità del Movimento di Solidarietà con Cuba, alle Associazioni di Amicizia dei nostri paesi.
  20. Diffondere gli spot sul blocco realizzato a Cuba e dai progetti di solidarietà come IFCO/Pastores por la Paz, France-Cuba e altri per far conoscere la realtà cubana, fondamentalmente nei settori della salute e dell’educazione.
  21. Diffondere i risultati della presenza della collaborazione medica cubana, in contrapposizione alla campagna diffamatoria contro i medici cubani lanciata dall’attuale Presidente degli Stati Uniti.
  22. Creare uno spazio di incontro nel quadro del Festival dei Caraibi tra i dirigenti della solidarietà con Cuba di questa area.
  23. Diffondere gli accordi del Forum di San Paolo a Caracas, Venezuela, luglio 2019 e gli accordi dell’Assemblea dei Popoli dei Caraibi, tenutasi a Trinidad y Tobago, agosto 2019, sul rifiuto alle aziende transnazionali e dei TLC.
  24. Coordinare una Giornata Mondiale che condanni la presenza delle aziende transnazionali nei nostri paesi, dal 25 al 30 maggio nell’ambito della settimana di lotta antimperialista convocata dall’Assemblea Internazionale dei Popoli, approvata al 25° Forum di San Paolo.
  25. Realizzare una grande attività nelle reti sociali contro le transnazionali e i TLC in ogni paese, promuovendo la loro condanna, così come pure le dichiarazioni dei diversi sindacati e movimenti sociali. Utilizzando tutte le piattaforme digitali con etichette destinate solo a questo giorno.
  26. Promuovere il lavoro di influenza diretta nelle basi dei sindacati, dei contadini e dei movimenti sociali che permette il trasferimento di informazioni sull’importanza di consumare prodotti naturali e sviluppare i mercati locali, come un modo naturale per contrastare i TLC.
  27. Dai sindacati e dai movimenti sociali influire sul rafforzamento delle economie interne dei diversi paesi al fine di promuovere la creazione di mercati locali alternativi che competano o boicottino i prodotti delle aziende transnazionali.
  28. Organizzare manifestazioni davanti alle Ambasciate o ai Consolati degli Stati Uniti in tutto il mondo per denunciare le politiche neoliberiste che le aziende transnazionali e i TLC esercitano oggi contro i lavoratori, i leader sindacali, i leader sociali e i contadini, con lo slogan identificativo di questa azione e nelle reti sociali “UnidosTodos#ContraLosTLC
  29. Chiedere che i governi sostengano la campagna delle Nazioni Unite per l’approvazione di un quadro giuridico che regoli le azioni delle aziende transnazionali.
  30. Creare un’Alleanza dei Media Antimperialisti per la realizzazione di una copertura comunicativa organizzata e coordinata collettivamente, in funzione della verità e dalla resistenza popolare.
  31. L’elaborazione intenzionale di testi, fumetti, programmi audiovisivi e materiale didattico (memi, GIF, cortometraggi) sullo smascheramento, la decodifica e l’analisi critica dei prodotti apparentemente “innocui” dell’industria culturale e dello spettacolo, nonché dei messaggi dei media egemonici.
  32. Promuovere le riprese di materiali: documentari e fiction che permettano di reinterpretare la storia regionale delle lotte anti-coloniali e anti-imperialiste. Questo con il sostegno dei governi progressisti della regione.
  33. Introdurre corsi sulla guerra culturale per comunicatori di partiti e organizzazioni politiche di sinistra, tenuti da intellettuali esperti di questa guerra. Preparare una lista di possibili professori che potrebbero far parte di questo lavoro.
  34. Istituire una sede di coordinamento antimperialista in TeleSur.
  35. Rafforzare le azioni e l’influenza verso mezzi di comunicazione alternativi come Hispantv e Russia Today.
  36. Organizzare una Giornata Mondiale Antimperialista innescata da questo evento.
  37. Sviluppare una campagna mondiale per il rifiuto del colonialismo, prima della riunione del Comitato Speciale dell’ONU sulla Decolonizzazione.
  38. Convocare le donne del mondo a un comitato internazionale delle donne contro il blocco.
  39. Creare case di cultura latinoamericana e caraibica in diversi paesi come bastioni di resistenza culturale.
  40. Articolare fin dai giovani la realizzazione di azioni di carattere permanente, sistematico e intensivo di condanna dell’escalation aggressiva dell’imperialismo yankee contro il popolo cubano, attraverso la campagna “Giù le mani da Cuba”.
  41. Realizzare azioni di aggiornamento e di preparazione politico-ideologica, prendendo come guida l’eredità del leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, e di altri leader di riferimento per le nuove generazioni, come strumenti per affrontare le politiche aggressive e manipolatorie rivolte ai giovani.
  42. Creare una rete di solidarietà giovanile che collegherà i rappresentanti delle organizzazioni presenti all’evento e altri attraverso Facebook, Instagram e Whatsapp.
  43. Elaborare un gruppo di azioni di solidarietà dei giovani di sinistra, con la presenza di Asia, Africa e America Latina. (riferimento alla Tricontinentale)
  44. Determinare l’intesa comune dell’imperialismo e renderla pubblica per affrontare le minacce contro Cuba di aggressione imperialista sistemica e multifattoriale; convocare una conferenza per discutere le modalità di organizzazione del movimento di solidarietà con Cuba e per costituire un’organizzazione antimperialista internazionale.
  45. Creare una strategia a sostegno dei diritti delle popolazioni e dei gruppi indigeni, oltre a condannare qualsiasi attacco ai diritti dei popoli indigeni, e il blocco contro Cuba e al rispetto per la madre terra.
  46. Realizzare una giornata di azioni di massa il 28 gennaio 2020, in occasione del sesto anniversario della Proclamazione dell’America Latina come Zona di Pace approvata al Vertice CELAC di La Habana nel 2014.
  47. Appello per la mobilitazione per la “Giornata Internazionale Antimperialista”, convocata per maggio 2020.
  48. Promuovere la solidarietà con la popolazione di Haiti, protagonista della prima rivoluzione contro la schiavitù nell’emisfero occidentale. Realizzare un Incontro di Solidarietà nel dicembre 2019.
  49. Promuovere la solidarietà con il popolo di Puerto Rico, con la sua lotta per l’indipendenza e con la sua identità latinoamericana e caraibica.
  50. Promuovere negli spazi internazionali la richiesta che le potenze europee riconoscano la loro responsabilità storica e partecipino alla riparazione dei danni causati dalla schiavitù ai nostri popoli.
  51. Partecipare all’Assemblea dei Popoli dei Caraibi, che si terrà nell’agosto 2021 ad Haiti.
  52. Costituire una Confederazione Internazionale di Comuni, Movimenti Sociali e Potere Popolare, articolata attorno a un piano di lotta.
  53. Creare una rete internazionale di Comunicazione Popolare e Alternativa.
  54. Realizzare un concerto di carattere anti-imperialista “Abrazo de los Pueblos” il 10 novembre in Cile.
  55. Organizzare uno sciopero nazionale di lotta per la vita il 21 novembre nella richiesta di adempimento degli Accordi di Pace e contro l’assassinio di leader sociali in Colombia.
  56. Organizzare il Vertice dei Popoli in Cile nel dicembre 2019.
  57. Scendere in strada il 1° maggio nei diversi paesi, in particolare davanti alle ambasciate nei diversi paesi con gli slogan: Fuori Trump!, Fuori il fascismo!
  58. Organizzare una Giornata internazionale di lotta contro l’imperialismo dal 20 al 25 maggio, in tutti i paesi.

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DICHIARAZIONE DI SOLIDARIETÀ CON LA RIVOLUZIONE CUBANA (Documento n. 3 – PDF)

Il Governo degli Stati Uniti continua la sua ostilità contro Cuba, con una maggiore aggressività negli ultimi mesi. L’intensificazione del blocco, il suo marcato carattere extra-territoriale, l’applicazione della legge Helms-Burton e altri meccanismi e sanzioni supplementari costituiscono il principale ostacolo allo sviluppo socio-economico della nazione cubana, un attacco alla sua sovranità e una flagrante violazione dei principi del Diritto Internazionale.

I popoli del mondo hanno bisogno dell’esempio di Cuba e, per questo, abbiamo l’impegno di difenderla dagli attacchi dell’imperialismo yankee e di sostenerla nella realizzazione delle sue nobili aspirazioni a costruire una nazione prospera e sostenibile, con la massima martiana: “Chi oggi si solleva con Cuba, si solleva per sempre!”.

Ispirati dall’eredità di Fidel e dagli oltre 150 anni di lotta, di resistenza e di vittoria di questa nazione eroica; fieri della fermezza e dell’unità di ferro del popolo cubano di fronte all’ossessiva guerra economica, all’escalation aggressiva e alla politica ostile dell’imperialismo statunitense, i 1332 delegati di 86 nazioni, riuniti dal 1° novembre al 3 novembre 2019

ACCORDIAMO DI:

  1. Esigere la revoca del genocida blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dal Governo degli Stati Uniti e condannare l’attuazione della legge Helms-Burton, che viola i principi e le norme fondamentali del Diritto Internazionale e che persegue l’obiettivo di distruggere la Rivoluzione cubana.
  2. Sostenere la Risoluzione “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”, che sarà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 6 e 7 novembre 2019.
  3. Chiedere la restituzione al popolo cubano del territorio illegalmente occupato dalla Base Navale di Guantánamo, usurpato per più di cento anni dal Governo statunitense, in violazione della sovranità di Cuba.
  4. Respingere la crescente aggressione del Governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati contro i programmi di collaborazione medica, una delle espressioni più nobili della solidarietà e della vocazione internazionalista della Rivoluzione cubana.
  5. Chiedere che cessino i programmi di sovversione e di destabilizzazione contro Cuba e che sia rispettato il suo diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza.
  6. Diffondere la verità su Cuba, in contrapposizione alle campagne mediatiche alle quali l’amministrazione nordamericana destina milioni di dollari del suo bilancio federale che sistematicamente diffamano, distorcono e mentono sugli eventi che si svolgono nel paese e nascondono le conquiste della Rivoluzione.
  7. Ratificare che Cuba è un paese sicuro, pacifico e sano per i cubani, gli stranieri, i diplomatici accreditati e i milioni di persone che visitano ogni anno, compresi gli statunitensi.
  8. Sostenere la Rivoluzione cubana, che si basa sui principi di solidarietà, giustizia sociale, internazionalismo, unità indivisibile e che costituisce un riferimento per i nostri popoli.
  9. Rafforzare le basi del Movimento di Solidarietà con Cuba attraverso una maggiore articolazione con i movimenti sociali e popolari e le forze di sinistra, per rafforzare le azioni di solidarietà contro la politica imperialista e di ingerenza del Governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
  10. Sviluppare la più grande e urgente mobilitazione possibile, con la realizzazione di azioni pubbliche e mediatiche, di carattere permanente, sistematico e intensivo, condannando l’escalation aggressiva dell’imperialismo yankee contro il popolo cubano.

Ringraziamo Cuba per la sua ospitalità e per la sua solidarietà con tutti i popoli del mondo. Sosteniamo tutti i suoi sforzi per l’unità e l’integrazione delle nostre nazioni, per le quali i nostri eroi hanno combattuto così duramente.

Riconosciamo che, nonostante i limiti che la politica di assedio economico ha portato a Cuba, la sua Rivoluzione Socialista, senza ricorrere alle prescrizioni neoliberiste, ha ottenuto che il suo popolo goda dei diritti e delle libertà fondamentali per il pieno sviluppo di tutti i cubani. Inoltre, la sua costante pratica internazionalista ha contribuito allo sviluppo dei diritti umani in molti paesi del mondo.

In questa ora decisiva di lotta contro l’imperialismo statunitense e i suoi alleati e a favore della democrazia, della giustizia e della pace, uniamo le nostre azioni all’eredità di Fidel: “Seminiamo fede e staremo seminando libertà; seminiamo animo e staremo seminando libertà; seminiamo solidarietà e staremo seminando libertà”.

Impero yankee: giù le mani da Cuba!
Viva l’amicizia tra i nostri popoli!
Viva l’eroica Rivoluzione cubana!

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