Coronavirus: Cuba vuole aiutare l’Italia, c’è un farmaco. L’appello di un imprenditore
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba dichiara:
Mentre siamo ancora in attesa di una risposta alla nostra lettera da parte del Ministro Speranza e di un’eventuale e auspicabile collaborazione tra le Autorità Italiane e Cubane, gli imprenditori si fanno avanti.
L’Avana pronta ad inviare brigate di medici per illustrare il farmaco
Importante appello è stato lanciato dall’imprenditore Mario Mancini ex vice presidente nazionale della Confindustria settore piccole imprese sulla possibilità di utilizzare un farmaco prodotto a Cuba efficace contro il coronavirus. “In qualità di consigliere della Camera di commercio italo-cubana e fornitore del Governo cubano, vi informo di aver ricevuto una notizia eccezionale da Cuba.
Mi hanno appena confermato l’esistenza di un loro farmaco che già sta venendo utilizzato in Cina, Messico e Spagna. Ho parlato con alcuni loro primari ospedalieri e con delle importanti cariche istituzionali: sono entusiasti degli effetti riscontrati sui contagiati! – afferma Mancini – Dobbiamo fare presto, c’è pochissimo tempo da perdere e abbiamo il dovere di sondare ogni possibilità, verificando l’efficacia di questo prodotto.
Sin da questo momento mi rendo disponibile, gratuitamente, a creare un ponte tra il nostro paese e Cuba, nel rispetto delle autorità italiane e nel perimetro dell’ausilio che posso offrire.
Chiunque fosse interessato ad approfondire la questione, può contattarmi scrivendo alla mia mail personale mariomancini@mancinispa.com. Sono a vostra disposizione” .
Mancini contattato da Il Desk.it ha dichiarato che finora non è stato contattato da esponenti istituzionali. “Ho appena concluso una videoconferenza con funzionari di stato cubani addetti alla sanità, a breve riceverò documentazione tecnica sanitaria sul tipo di medicinale” – ha sottolineato l’imprenditore marchigiano.
Dunque, Cuba balza ancora una volta agli onori della cronaca del coronavirus per via della notizia che un medicamento made in L’Avana è stato usato con buoni risultati in Cina contro i colpiti dall’epidemia.
Cuba è disponibile alla collaborazione internazionale. Secondo un comunicato ufficiale del governo cubano, la medicina oggetto ora dell’attenzione mondiale è l’Interferone Alfa 2B prodotto dal Centro di ingegneria genetica e biotecnologia dell’Avana, polo scientifico di fama e prestigio internazionali. Miguel Díaz-Canel, presidente di Cuba, e alcuni scienziati dell’isola hanno illustrato le proprietà di questo farmaco in un’apposita trasmissione Tv spiegando che in Cina si sta sperimentando il farmaco antivirale già usato per combattere Aids, epatite B e C, papillomatosi respiratoria e alcuni tipi di cancro.
Si è pure appreso che la Cina ha iniziato a produrre in proprio il medicamento grazie alla collaborazione con medici cubani nell’istituto farmaceutico ChangHeber nella provincia di Jilin. Lo stesso medicinale si sta sperimentando con risultati non negativi in Messico e ufficialmente presso l’ospedale Virgen del Rocio a Siviglia, in Spagna: favorirebbe il cambio delle cellule quando quest’ultime sono attaccate da virus di varia origine.
Anche il Giappone ha sottoscritto di recente un accordo medico con Cuba. Nei giorni scorsi Kojma Toshifumi, viceministro della salute di Tokyo, si è recato all’Avana per rafforzare i rapporti sanitari tra i due Paesi, a iniziare dalla sperimentazione dell’Interferone Alfa-2b.
Scienza, medicina e biotecnologie di Cuba godono di ottima fama nella comunità internazionale degli addetti ai lavori, nonostante le limitazioni imposte dal blocco economico degli Stati Uniti contro l’isola e il boicottaggio delle grandi multinazionali del farmaco contro l’industria farmaceutica cubana.
L’Associazione Italia-Cuba ha scritto di recente una lettera a Roberto Speranza, ministro della Salute, per sollecitare l’eventuale uso in prova del farmaco cubano in Italia. Cuba è disponibile ad inviare brigate di medici volontari e fornire il farmaco utilizzato già in Cina per debellare il coronavirus.
Non basta evidentemente a smuovere le acque. Gli interessi delle industrie del farmaco sono di grande portata, come sono molto complicati gli iter che tastano l’uso dei medicinali.
Ci auguriamo che il governo italiano assuma le opportune iniziative promuovendo rapidamente un incontro con gli esponenti della Repubblica popolare cubana. E’ tempo di cooperazione internazionale.
di Ciro Crescentini
Io spero che il ministro Speranza e il governo dei ritardi si sveglino velocemente e provino questo farmaco cubano se lo adopera la Spagna il Messico non riesco a capire perché l’italia non lo può provare ma con un governo così ho dei dubbi
Sveglia Italia! Dov’è il Governo?
Perché siamo sempre i più cocciuti?!?
Il governo non risponde perché in questo paese servo della Nato e degli Usa sarebbe inammissibile riconoscere anche uno degli innumerevoli meriti della Rivoluzione Cubana. Questo è il paese dove il 47% degli elettori votano partiti che vogliono riabilitare quell’abominevole soggetto che risponde al nome di Mussolini e la sua immonda progenie, un paese in cui gli ignoranti denigrano il comunismo anziché il fascismo e gli scempi che ha causato in Italia e nel mondo. Ogni popolo si merita la classe politica che la governa evidentemente…Viva la Rivoluzione Cubana, viva Fidel, viva il socialismo del XXI secolo.
Sono d’accordissimo con Bolivariano. ..servi degli stati uniti e Nato da sempre…..ci vogliono proprio persone forti e che in questo momento non antepongano la politica e gli interessi alla salute…….Cuba oltretutto ha medici di altissimo livello e una sanità riconosciuta a livello mondiale ……Aspettiamo con ansia i Medici Compagni Cubani…..Bokk
L’interferone in Italia lo conosciamo bene, è stato ampiamente usato x le terapie delle epatiti con risultati scarsi considerando l’efficacia dei nuovi antivirali.
Quindi il farmaco esiste già da un pò. Si sta solo vedendo se ha qualche attività contro il corona e se gli eventuali benefici superano i numerosi e importanti effetti collaterali.
Buonasera non sono un medico per cui non scendo nel merito della questione che riguarda l’Interferone dico solo che vista l’importanza della crisi, se ci sono studi e casistiche comprovate, sarebbe il caso di tenere in considerazione la proposta che arriva comunque da un equipe medica di tutto rispetto. Buona notte e resistiamo….ben
Medicamento noto da almeno due decenni e utilizzato in diversi casi di malattie virali, con vari risultati e con effetti collaterali negativi non di poco conto. Non è stasto scoperto da poco a Cuba, ma vent’anni fa in Svizzera. L’uso contro il Covid-19 è già sperimentato in diversi paesi, spesso in mix con altri antivirali. Se Cuba riesce a produrne in buona quantità e a un costo contenuto (data anche l’irrisoria retribuzione del lavoro), ben venga. Il resto è propaganda per disinformati.