Perchè il contingente medico di Cuba si chiama “Henry Reeve”

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BRIGADA MEDICA “HENRY REEVE”.

Il contingente internazionale di medici Henry Reeve specializzato in catastrofi e gravi epidemie è stato creato il 19 settembre 2005 da Fidel Castro in onore di Henry Reeve, dopo il disastro provocato dall’uragano Katrina, negli Stati Uniti, anche se Washington ha disprezzato l’offerta di assistenza e medicinali, lasciando abbandonate le persone senza cure.

Questa brigata è sempre pronta ad andare dove esiste più necessità come nei casi del Pakistan, dopo il terribile terremoto, o dell’America Centrale, dopo le piogge torrenziali provocate dalla tormenta tropicale Stan.

Prende il nome da un cittadino newyorkese che difese l’indipendenza di Cuba. Il suo attuale comandante è il Dottor Carlos Perez e la definizione formale è quella di Contingente Internacional de Médicos Especializados en Situaciones de Desastres y Graves Epidemias.

La sua specialità è quella di affrontare le emergenze, di arrivare dove nessuno arriva, di portare cure dove tutti fuggono, di vincere guerre che tutti ritengono che, visti i rischi da correre, è preferibile perdere. I suoi galloni, la Brigada Henry Reeve, se li è conquistati sul campo – anzi sui diversi campi – in ogni dove dell’Africa e dell’America Latina.

Cuba, sede della scuola internazionale di medicina che ha reso e rende possibile laurearsi decine di migliaia di giovani che non avrebbero i mezzi per poterlo fare, nonostante il blocco ha raggiunto uno straordinario livello di qualità nella bio-ingegneria medica, nella medicina e chirurgia e nel trattamento dei peggiori flagelli virali.

CHI ERA HENRY REEVE?

Nordamericano di nascita (Nacque a Brooklyn, New York, Stati Uniti, il 4 aprile 1850) e cubano per scelta era detto “L’inglesito della manigua” durante le battaglie cubane contro il colonialismo.

Egli morì a Matanzas il 4 agosto del 1876 dopo aver partecipato a più di 400 azioni armate. Aveva solo 26 anni ed ha lasciato un grande esempio di solidarietà tra uomini ansiosi di libertà e giustizia.

Diceva: “Io sono del paese dove si muore” per dire che la sua vita era dedicata alla lotta contro il regime coloniale imposto dalla corona spagnola.

Antischiavista e indipendentista, era vincolato agli operai e agli artigiani cubani che sostenevano dall’esilio la guerra nell’Isola.

Egli giunse a Cuba l’11 maggio del 1869 a bordo della nave Perrit e divenne “L’Inglesito” che parlava poco anche perchè conosceva poco lo spagnolo…

Partecipò alle battaglie di Ramón, Las Calabazas, Del Carmen, Río Hanábana Sitio Potrero e fu stimato ed elogiato dalle più grandi figure dell’indipendenza cubana, come Ignacio Agramonte e il Generalissimo Maximo Gómez, che elogiò il suo grande coraggio, la sua dedizione e il suo senso della disciplina.

Perse una gamba nel settembre del 1873  perchè si lanciò su un canna di cannone con il suo cavallo, ma non smise per questo di combattere con ogni mezzo.

Era Brigadiere, nominato dalla Camera dei Rappresentanti della Repubblica in Armi, quando affrontò il nemico nella Battaglia di Las Guásimas e nell’azione di Cajumiro, quest’ultima con Máximo Gómez e Antonio Maceo.

Si uccise, sparandosi a una tempia, già ferito molto gravemente al petto, all’inguine e a una spalla, quando le truppe spagnole lo avevano circondato. Fu un cavaliere coraggioso, sereno e tenace cantò Ramon Roa, un altro eroe dell’indipendenza di Cuba che ha dedicato dei bei versi a questo giovane nordamericano, “L’Inglesito”, che ha versato il suo sangue mescolandolo a quello dei migliori uomini di un altro paese, entrando a far parte d’una stirpe di figli di quest’Isola piena di un patriottismo infinito.

Henry Reeve è stato onorato dal governo cubano nel 1976 in occasione del centenario della sua morte con un francobollo postale.

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Una risposta

  1. Mario Franzil ha detto:

    I latinoamericani hanno un cuore: i Cubani onorano tutti gli stranieri che li aiutano r condividono le loro lotte come Reeve, lo stesso hanno fatto conndei garibaldini, che hanno partecipato ai primo moti per l’indipendenza, cosi’ hanno fatto i Nicaraguensi, che hanno eretto un monumento, ricordando un giornalista americano,oppositote di Somoza,cosi’ hanno fatto i Messicani, creando un museo in ricordo del l’ambientalista danese Bloom, che ha patrocinato la creazione di un parco naturale a Palenque.