Cuba: è nata una fratellanza. “Porteremo a casa l’affetto di questa città”
Medici e infermieri cubani, arrivati il 22 marzo a sostenere il nostro ospedale in difficoltà, indossavano una maglietta rossa con la scritta «Cuba». E la città si mobilità per ringraziarli.
“E’ un onore – ha sottolineato Irma Dioli, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba – per noi essere qui con voi: al sindaco va la tessera d’onore”.
La Sindaca: “Tutti i cremaschi, nessuno escluso, che vi stringono in un abbraccio affettuoso e sincero, ma anche pieno di nostalgia perché siamo certi che ci mancherete, proprio come dei fratelli.”
“A Cuba porteremo l’affetto di questo popolo, il ricordo dei pazienti che abbiamo aiutato, l’ospitalità ricevuta”, ha commentato il medico a capo della ‘Henry Reeve’ Carlos Pèrez Diaz.
Un bagaglio emotivo che, se dovesse essere materiale, non entrerebbe nella loro valigia, forse neppure sull’aereo che li riporterà a Cuba.
Un grazie speciale a tutti gli amici medici di Cuba.
Contraccambierò venendo a trovarvi insieme ai compagni della brigata Martì.
Basta la Victoria sempre!