Il presidente cubano ricorda il pensiero di Fidel Castro sul Che
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha ricordato oggi il pensiero del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, su Ernesto Che Guevara, nel 92° anniversario della sua nascita.
Nel suo account Twitter, il presidente rifletteva una frase che si riferiva alle qualità del guerrigliero argentino come cronista e alla sua volontà di combattere al fianco dei cubani, anche se non era il suo Paese d’origine.
“Che” ci ha lasciato il suo inconfondibile stile di scrittura, con eleganza, brevità e veridicità, ogni dettaglio di ciò che gli passava per la testa. Era predestinato, ma non lo sapeva. Combatte con noi e per noi”, ha citato Díaz-Canel.
Ernesto Guevara è nato il 14 giugno 1928 a Rosario, in Argentina, ma è diventato cubano grazie al suo contributo alla lotta contro la tirannia di Fulgencio Batista e al consolidamento del governo rivoluzionario dopo il trionfo del 1° gennaio 1959.
Il suo ingresso nella storia dell’isola è avvenuto quando, dopo aver incontrato Fidel Castro in Messico, è stato uno dei primi a partecipare ai preparativi per la spedizione dello yacht Granma, per iniziare la lotta armata.
Dopo lo sbarco (dicembre 1956) e gli eventi successivi, che gradualmente istituirono l’Esercito Ribelle, divenne il primo comandante e capo colonna di quella forza per i suoi meriti militari e rivoluzionari.
Svolse missioni come la preparazione delle truppe, l’invasione verso ovest, come capo di una delle due colonne (agosto 1958), e l’unificazione delle forze ribelli nell’allora provincia di Las Villas.
Dopo il trionfo del 1° gennaio, ha ricoperto le cariche di presidente della Banca nazionale e di ministro dell’Industria.
Negli anni Sessanta marciò in Congo con una colonna di guerriglieri e poi in Bolivia, dove a capo dell’Esercito di liberazione nazionale fu catturato l’8 ottobre 1967 e ucciso un giorno dopo per ordine della CIA.
Un’Utopia incompiuta, ma viva in coloro che hanno riconosciuto e accolto l’Amore insindacabile per l’Umanità e alla sua stessa difesa. La DIGNITÀ calpestata ancora oggi dal Male degli oppressori.
Grazie CHE, sempre Vivo!!!
Hasta Siempre Comandante.