Onu, la replica di Caracas: «Un rapporto riempito di falsità da una missione fantasma diretta contro il Venezuela»

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Con l’uscita rapporto della Missione di determinazione dei fatti per il Venezuela presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dove il presidente Maduro e tutti i principali dirigenti della Rivoluzione Bolivariana vengono accusati di violazioni dei diritti umani, parte la nuova campagna politica e mediatica contro il Venezuela. Evidente è il collegamento con le prossime elezioni parlamentari che si terranno il 6 dicembre. Elezioni a cui parteciperà anche buona parte dell’opposizione sconfessando così l’operato del fantoccio golpista Guaidò.

Il ministro degli Esteri Jorge Arreaza ha condannato su Twitter un rapporto della Missione di determinazione dei fatti per il Venezuela presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, affermando che si tratta di un documento «pieno di falsità, preparato a distanza, senza nessun rigore metodologico, da una missione fantasma diretta contro il Venezuela e controllata da governi subordinati a Washington».

Sebbene il diplomatico abbia ribadito che il governo bolivariano mantiene una «cooperazione coordinata e costruttiva con l’Ufficio dell’Alto Commissario» Michelle Bachelet e che tale rapporto è stato rinnovato in virtù dei «noti» progressi che hanno avuto luogo, ha denunciato che il suddetto rapporto «Illustra la pratica perversa di fare politica con i diritti umani e non la politica sui diritti umani».

Inoltre, Arreaza ha ricordato che dal 2 dicembre 2019, tramite una dichiarazione, il Venezuela ha riferito che non riconoscerà «alcun meccanismo politicizzato e inquisitore, creato per scopi ideologici da paesi con terribili precedenti sui diritti umani, per attaccare il Venezuela e trattare di danneggiare il rapporto con l’Ufficio dell’Alto Commissario».

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