Cuba nega la notizia del presunto rilascio di due medici cubani in Kenya
Il ministero degli Esteri cubano ha negato oggi le notizie, a cui hanno risposto diversi media, sulla liberazione di due medici cubani rapiti in Kenya più di un anno fa.
Secondo Juan Antonio Fernandez, direttore generale della Stampa, della Comunicazione e dell’Immagine del Ministero degli Affari Esteri, le autorità governative cubane stanno seguendo da vicino questo tema che sta suscitando il maggior interesse da parte della popolazione.
Ha anche sottolineato che gli sforzi per garantire il rilascio e il ritorno sicuro nel paese di Assel Herrera Correa e Landy Rodríguez Hernández continuano.
Questi operatori sanitari sono stati rapiti il 12 aprile 2019 mentre erano in servizio nel Paese africano, e da quel momento il governo della più grande delle Antille è in comunicazione permanente per il loro ritorno, sia con il Kenya che con la Somalia.
Nell’aprile 2020, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha annunciato sul suo account Twitter che, un anno dopo il rapimento, aveva parlato con le famiglie delle vittime e assicurato loro che, nonostante l’attuale situazione epidemiologica causata da Covid-19, gli sforzi per garantire il loro ritorno in sicurezza continuavano.
Il 5 ottobre, il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez ha ringraziato il suo omologo somalo, Ahmed Isse Awad, per gli sforzi del suo governo per assicurare il ritorno dei due medici caraibici.
Sulla sua pagina ufficiale di Twitter, ha detto che in una conversazione telefonica era grato per il sostegno delle autorità somale.
I dottori Assel Herrera, specialista in Medicina generale completa della provincia di Las Tunas, nell’est, e Landy Rodríguez, chirurgo di Villa Clara (centro), facevano parte della missione medica cubana in Kenya.
Secondo quanto riportato dalla stampa, sono stati sorpresi e rapiti da membri del gruppo di Al Shabab, e portati in Somalia, il vicino del Kenya.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it