All’ONU Buenos Aires si piega alla strategia del Gruppo di Lima
Sommario del sostegno venezuelano all’Argentina durante l’inferno del 2001.
Gli ultimi eventi internazionali che coinvolgono il Venezuela hanno l’ONU come scenario, in particolare il Consiglio per i Diritti Umani, di cui la Repubblica Bolivariana fa parte.
Nei giorni scorsi un gruppo di paesi ha votato per la continuazione della suddetta Missione ‘Indipendente’ di Determinazione dei Fatti per il nostro paese, con la Repubblica Argentina che si è unita agli Stati che compongono i satelliti USA, in America Latina e Caraibi, con l’obiettivo di ampliare lo spettro del blocco multidimensionale sul Venezuela, nucleati nel Gruppo di Lima.
Sorprende che il governo di Alberto Fernández si sia coinvolto in una strategia di criminalizzazione del Venezuela all’ONU in materia di diritti umani, tenendo conto che esiste già un vincolo di verifica dei fatti tra la Repubblica Bolivariana e l’Ufficio dell’Alta Commissaria per i Diritti Umani dell’ONU che opera di comune accordo, dall’ultimo trimestre del 2019, e che nell’attuale amministrazione argentina c’è parte del kirchnerismo che, per anni, ha attivato, insieme al chavismo, meccanismi di integrazione.
Le cause di questa mossa diplomatica hanno portato a disaccordi con parte della sinistra argentina, che sostiene la Rivoluzione Bolivariana, e persino alla rinuncia di una diplomatica di alto livello, Alicia Castro, che fungeva come ambasciatrice del governo di Fernández in Russia.
L’Argentina è un paese che, negli ultimi decenni, ha vissuto forti terremoti economici e finanziari, tra cui un forte debito con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) proveniente dall’amministrazione di Mauricio Macri ed ereditato dall’attuale governo.
In effetti, le pressioni del FMI (la cui missione è in suolo australe) e il desiderio di Alberto Fernández di raggiungere un accordo per pagare il debito potrebbero aver causato una svolta del governo argentino nel suo sostegno agli USA nel Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU contro il Venezuela.
Il Governo Bolivariano, da parte sua, ha recriminato al ministero degli Esteri argentino per aver sostenuto la strategia USA.
Il Venezuela risente di questo gesto del governo Fernández, essendo il Governo Bolivariano uno di quelli che ha più sostenuto l’Argentina kirchnerista negli anni in cui aveva più bisogno di una mano, lasciandola tesa nel concerto internazionale nei momenti di grave crisi finanziaria. Ora che lo Stato e la popolazione venezuelana hanno bisogno di un sostegno, di fronte alle aggressioni USA, Buenos Aires decide di guardare dall’altra parte.
UN RIPASSO DEL SOSTEGNO DEL VENEZUELA ALL’ARGENTINA
Motivata dalla politica estera di solidarietà internazionale ed integrazione regionale, la Repubblica Bolivariana del Venezuela (che viveva un momento convulso dal punto di vista economico e finanziario) ha deciso di sostenere l’Argentina nella sua crisi economica-finanziaria dopo gli eventi del 2001.
Il presidente Hugo Chávez ha deciso di promuovere una strategia che potesse essere efficace, vantaggiosa per tutti, sia per l’Argentina che per il Venezuela. Nasce così il cosiddetto Bonos del Sur, il cui obiettivo era, soprattutto, acquistare debito pubblico argentino, cominciando nel 2005 per 500 milioni di dollari e poi effettuando un altro acquisto simile per arrivare al miliardo di dollari, pagabile entro il 2015 (il cosiddetto bond Boden15) con un tasso di interesse del 9,5%.
Successivamente, rispettivamente nel 2006 e nel 2007, sono stati emessi altri due Bonus del Sur per 1,5 miliardi di dollari al fine di aiutare l’Argentina a pagare il proprio debito estero. Il governo venezuelano è stato in grado di finanziare questa strategia finanziaria sulla base degli alti prezzi del petrolio dell’epoca.
Grazie a questo, e in un momento in cui il governo di Néstor Kirchner non riusciva a trovare finanziamenti nazionali o internazionali che lo aiutasse a far fronte al debito con il FMI ed altri creditori (fondi avvoltoio, tra essi), l’Argentina ha potuto risorgere, poco a poco, economicamente fino a picchi sotto il governo di Cristina Fernández.
Su questo punto, in specifico, la solidarietà del Venezuela Bolivariana ha avuto effetti positivi per entrambi i paesi, valore che non solo si è ripercosso sulle loro relazioni bilaterali ma si è anche esteso a livello regionale.
Ricordiamo il tandem che Chávez ha realizzato con Kirchner per non dar carta bianca all’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA), nel quadro del IV Vertice delle Americhe a Mar del Plata, nel 2005, in cui il presidente venezuelano ha esposto i motivi con cui ha dimostrato che il piano continentale USA era a scapito dei popoli del Sud.
Mentre l’Argentina era economicamente e finanziariamente minata dal debito estero, il Venezuela ha dato, a Kirchner, un fermo sostegno affinché l’ALCA, un braccio regionale delle politiche neoliberali dei fondi avvoltoio e del FMI, non potesse strappare la sovranità non solo a Buenos Aires ma anche al resto dei paesi della regione.
Il simbolismo della pala che seppelliva l’ALCA in uno stadio di calcio argentino riempito dal III Vertice dei Popoli, il “contro vertice”, ha dato luogo alla costruzione dei meccanismi di integrazione con la creazione dell’Unione delle Nazioni. Sud Americane (UNASUR), nel 2008, e la Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) nel 2011.
Se non si fossero verificati questi eventi, che hanno accelerato processi di integrazione e solidarietà tra paesi latinoamericani, l’Argentina starebbe ancora cercando di salvarsi dal naufragio dei decenni precedenti o forse sarebbe già annegata.
Ma niente di tutto ciò ricorda o serve per riflettere al governo di Alberto Fernández, in un momento difficile per il Venezuela, con minacce esterne e caos indotto su diversi fronti interni. La memoria storica non perdona.
Che gli stati Uniti d’ America sia la schifezza indecente che tutti noi amici di Cuba sappiamo… è UN FATTO ACQUISITO… MA È NUN GRAN DOLORE CHE SOPRATTUTTO NELL’ AMERICA LATINA SI DIFFONDA QUEL TERRIBILE CANCRO CHE È LA BRUTALE E EGOISTA INUMANA MENTALITÀ CAPITALISTA DIFFUSA DALL ‘ INDECENTE GOVERNO DEGLI STATI UNITI… CHISSÀ SE UN GIORNO L’ EGOISMO UMANO FARA SPAZIO AGLI INTERESSI DELL’ UMANITÀ DI QUALSIASI CLASSE SOCIALE..
E’ veramente deprimente che un governo, nato con la
Finalità di cambiare la disastrosa politica economica ed internazionale del governo Macri’, arretra per conquistarsi la benevolenza degli USA