La posizione di alcuni paesi sul blocco degli Stati Uniti contro Cuba (parte prima)

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La Risoluzione intitolata “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” sarà votata nel maggio 2021, per la ventinovesima volta in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite; questa volta è stato posticipato a causa dell’impatto di COVID-19 su scala globale.

Angola:

La Repubblica d’Angola ritiene che il blocco imposto contro Cuba costituisca una violazione del diritto internazionale e della Carta, in particolare per quanto riguarda:

  • l’uguaglianza sovrana degli Stati;
  • il non intervento e la non ingerenza nei loro affari interni;
  • la libertà del commercio internazionale, che è anche sancita da numerosi strumenti giuridici internazionali;
  • il mantenimento del blocco nella situazione attuale, soprattutto con lo scoppio della pandemia del coronavirus (COVID-19), che la rende ancora più disumana e costituisce una flagrante violazione dei diritti umani, poiché priva un paese e la sua popolazione delle risorse essenziali per combattere tale pandemia.

Per tutte queste ragioni, la Repubblica d’Angola ancora una volta rifiuta totalmente l’imposizione di leggi extraterritoriali e ogni forma di misure unilaterali e coercitive che impediscano il pieno godimento dei diritti umani universali, compreso il diritto allo sviluppo.

Canada:

Il Canada è profondamente deluso dalla decisione degli Stati Uniti di attuare il titolo III del Cuban Liberty and Democratic Solidarity Act (Libertad Act), comunemente noto come Helms-Burton Act. Il blocco ha un impatto negativo sulle condizioni di vita del popolo cubano, così come sui canadesi che svolgono legittime attività commerciali e di investimento a Cuba e con Cuba.

Cina:

La Cina invita gli Stati Uniti a revocare completamente il blocco contro Cuba il più presto possibile e a sviluppare normali relazioni interstatali con Cuba coerenti con gli scopi e i principi della Carta e con le regole di base che regolano le relazioni internazionali. Ciò è in linea con gli interessi comuni degli Stati Uniti e di Cuba e dei popoli di questi due Paesi e gioverà alla pace e alla stabilità dell’intera regione.

Russia:

Il blocco anticubano ha causato danni significativi all’economia dell’isola e ha reso difficile per le autorità cubane effettuare una grande trasformazione.

Si tratta di un pesante fardello, prima di tutto per la popolazione cubana, poiché il blocco limita l’esercizio dei legittimi diritti dei cittadini cubani a una vita dignitosa e alla piena sicurezza sociale, anche nei settori della sanità e dell’istruzione.

Venezuela:

Il governo bolivariano si rammarica della deriva retrograda del governo del presidente Donald Trump, che ha ripetutamente dichiarato la sua intenzione di riaffermare l’interferenza e l’ingerenza negli affari interni della Repubblica di Cuba come elementi della sua politica nei confronti del nostro Paese fratello. Per il Venezuela è dannoso elaborare e attuare politiche statali basate su accuse tendenziose senza alcun supporto.

Una tale politica di confronto, promossa e applicata nel corso di decenni, ha influito sul benessere della nazione sorella dell’America Latina e dei Caraibi, che ha visto i diritti umani dei suoi cittadini violati a causa degli effetti delle suddette misure illegali. A questo proposito, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela esorta gli Stati Uniti d’America a rispettare immediatamente le risoluzioni dell’Assemblea Generale 47/19, 48/16, 49/9, 50/10, 51/17, 52/10, 53/4 e 54/21, 55/20, 56/9, 57/11, 58/7, 59/11, 60/12, 61/11, 62/3, 63/7, 64/6, 65/6, 66/6, 67/4, 68/8, 69/5, 70/5, 71/5, 72/4, 73/8 e 74/7, le cui approvazioni hanno segnato pietre miliari storiche in termini di voti favorevoli in seno alle Nazioni Unite.

Fonte: CUBADEBATE

Traduzione: italiacuba.it

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