L’identificazione dei responsabili dei massacri in Bolivia progredisce
L’identificazione di sette sospetti legati al massacro di Sacaba dell’anno scorso è ora riconosciuta come un importante passo avanti nell’indagine sulle violenze in Bolivia a seguito delle elezioni generali del 2019.
Le indagini indicano che due agenti di polizia, due militari, tra cui il generale dell’esercito Alfredo Cuellar, un civile, e due ex autorità del governo incostituzionale di Jeanine Áñez sono tra i principali responsabili dello sfortunato atto che ha tolto la vita a 10 persone.
Il procuratore distrettuale di Cochabamba, Nuria Gonzáles, ha spiegato che la Procura della Repubblica è nella fase iniziale delle indagini per determinare il grado di responsabilità dei suddetti sospetti rispetto agli eventi, dove, inoltre, secondo il quotidiano locale La Razón, decine di boliviani sono stati feriti e detenuti.
Gonzáles ha spiegato che i sospetti sono stati identificati sulla base delle dichiarazioni dei testimoni e delle vittime a seguito delle indagini, inizialmente ostacolate dal governo de facto.
Per il momento solo il generale Cuellar, allora comandante della guarnigione militare di Cochabamba, è formalmente accusato, mentre il resto dei sospetti è stato chiamato a testimoniare in tribunale.
Tra gli agenti di polizia da indagare c’è l’ex comandante della polizia di Cochabamba, Jaime Zurita, accusato di omicidio.
Alle elezioni generali del 2019, il presidente Evo Morales è stato rieletto per un quarto mandato, risultato che la destra politica ha rifiutato di accettare e sotto l’argomento dei brogli elettorali ha dato il via libera a un colpo di Stato sostenuto da militari, polizia e gruppi violenti.
I sostenitori di Morales e del Movimento verso il socialismo e i difensori della democrazia hanno marciato in varie parti del Paese chiedendo un ritorno all’istituzionalismo e sono stati violentemente repressi dalle forze in uniforme.
I militari e la polizia coinvolti sono stati graziati dal governo di fatto, e l’indagine sugli eventi sono stati silurati dalle autorità, denunciata in più di un’occasione dalle vittime e dai parenti dei morti.
Il 21 dicembre scorso il procuratore generale boliviano Wilfredo Chávez ha chiesto al sistema giudiziario di riaprire le indagini relative alle persone morte nel contesto del colpo di Stato del novembre 2019.
La gente chiede solo giustizia, nient’altro. Per sapere chi ha sparato, perché l’ha fatto e in quale ordine e, ovviamente, il responsabile deve eliminare le rispettive sanzioni penali”, disse l’autorità in quel momento.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it