Chi chiede un intervento a Cuba?

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Venerdì 4 dicembre 2020. Quel giorno è stato pubblicato un video che alludeva alla possibilità di un intervento a Cuba.

Quale era il contesto? Un processo giudiziario descritto come irregolare; il presunto sciopero della fame e della sete di un gruppo di persone; e una concentrazione eterogenea davanti al Ministero della Cultura. Sfruttando questi eventi, gli avversari della Rivoluzione cubana hanno cercato di creare un cuneo tra il governo e il popolo cubano.

Allo stesso tempo, dalla Florida, Orlando Gutiérrez Boronat ha sostenuto che se a Cuba si usa la forza militare per reprimere il popolo, un intervento è legittimo. “Chiediamo un intervento internazionale guidato dagli Stati Uniti per rovesciare quel regime e mettervi fine”, disse all’epoca.

Ma chi è Orlando Gutiérrez Boronat, e in che misura è interessato alla pace, alla tranquillità e alla democrazia a Cuba quando chiede l’intervento degli Stati Uniti?

Gutiérrez Boronat (L’Avana, 1965) è il leader del Direttorato Democratico Cubano (DDC), fondat0 a Miami nel 1990 e autodefinito come “una delle principali organizzazioni dell’esilio cubano nella lotta per la libertà e la democrazia a Cuba”.

Dato il basso livello di frequentazione di Orlando Rodriguez Boronat, un personaggio poco conosciuto dai cubani, per provocare la destabilizzazione sull’isola, i fondi sono utilizzati per godere dei siti turistici. Molti soldi e pochi risultati-

Dal 2006 al 2019, il DDC ha ricevuto più di 6 milioni di dollari dal Dipartimento di Stato e dall’USAID, secondo Tracey Eaton, una giornalista statunitense che dal 2010 indaga sui programmi del governo statunitense relativi a Cuba.

Sebbene Gutiérrez Boronat affermi di utilizzare metodi civili e pacifici per raggiungere i suoi obiettivi, il 4 dicembre ha giustificato un intervento militare nelle Grandi Antille. Basta ricordare la storia degli Stati Uniti in Afghanistan, Iraq, Libia o Siria per concludere che un intervento non porterebbe la pace o la vera democrazia, ma il contrario.

E quali erano le premesse dell’intervento richiesto da Gutiérrez Boronat? Che il governo di Cuba avrebbe usato la forza contro il popolo, che ci sarebbero state delle vittime mortali. Vale a dire, ha cercato di legittimarla; ha cercato di mostrare il governo cubano come antagonista del popolo e gli eventuali intervenuti come eroi che difendono i più alti valori della civiltà.

A Cuba, nessuno sano di mente vuole che una disputa si trasformi in un confronto violento. Ciò che è contraddittorio è che qualcuno come Gutiérrez Boronat – la cui carriera è legata a quella di Félix Rodríguez, responsabile dell’assassinio del Che, e Posada Carrilles, autore di diversi atti terroristici – dovrebbe mostrare preoccupazione per la non violenza a Cuba. Ciò che è contraddittorio è che, in nome della civiltà politica, si richiede l’intervento militare.

Fonte: acn

Traduzione: italiacuba.it

 

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