Guaidò ora vuole bloccare i vaccini per il popolo del Venezuela

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Hanno invocato sanzioni sempre più dure, invasioni armate, ogni tipo di misura punitiva verso il proprio paese. Adesso vogliono anche privare la popolazione venezuelana dei vaccini contro il covid-19.

Juan Guaidò e i suoi accoliti golpisti non sembrano conoscere limiti. La bramosia del potere è molto più forte di qualsiasi altra cosa per le marionette di Washington. Chi si ostina a presentarli come dei democratici che lottano per libertà e diritti umani vi mente. Continua a farlo impunemente da anni. Ma i fatti hanno la testa dura e continuano a rivelare inesorabilmente la vera natura criminale dei golpisti venezuelani.

Lo studio legale Arnold & Porter, che rappresenta il governo fittizio di Juan Guaidó nella disputa sulle risorse venezuelane sequestrate alla Banca d’Inghilterra, ha inviato una lettera alla sua controparte Zaiwalla & Co, che rappresenta la Banca Centrale del Venezuela (BCV) , notificando il proprio rifiuto alla proposta inviata dal governo del presidente Nicolás Maduro di utilizzare il denaro richiesto per acquistare fiale di vaccini contro il covid-19 e distribuirle alla popolazione venezuelana, rende noto il portale d’inchiesta Mision Verdad.

Incredibilmente i golpisti affermano che è “inaccettabile fare politica con la vita di cittadini innocenti del Venezuela”, e al contempo accusano il governo di fare politica e propaganda perché fornisce assistenza sanitaria gratuita al popolo. Un’affermazione decisamente strana per chi si ostina a bloccare fondi che dovrebbero essere gestiti dal legittimo governo di Caracas. Se poi questi vogliono essere utilizzati per acquisire vaccini, siamo di fronte a un’attitudine criminale da parte dei golpisti. Ma questo non ci stupisce.

Dopo aver cercato di sminuire il piano d’azione delle istituzioni venezuelane per affrontare la pandemia, che è uno dei migliori risultati in America Latina, lo studio legale sostiene che non è necessario accedere a fondi statali legittimi in Inghilterra, e sostiene che il blocco statunitense permette l’acquisto di medicinali e cibo. In non meno di un’occasione, dall’inizio della pandemia, il governo venezuelano ha denunciato che non esiste una tale libertà di acquisire forniture umanitarie e che sono state necessarie manovre quasi segrete nel processo di acquisto internazionale.

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