Svelato il “maestro di cerimonie” dello sciopero del circo di San Isidro

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Nuove provocazioni dei controrivoluzionari si stanno articolando in questi giorni contro Cuba. Il Notiziario Nazionale della Televisione Cubana espone chi c’è veramente dietro il circo degli “scioperi della fame” a San Isidro.

Le azioni sovversive contro Cuba, le sue richieste e la campagna di comunicazione nelle reti sociali sono sponsorizzate, guidate e finanziate dall’estero, ha denunciato oggi la televisione locale.

Secondo il notiziario nazionale, piani come lo sciopero della fame recentemente indetto dal controrivoluzionario Luis Manuel Otero Álcantara fanno parte dei metodi di guerra non convenzionale stabiliti dal manuale delle forze armate statunitensi.

Infatti, la televisione ha mostrato i legami di Otero con la responsabile del Programma Cuba dell’Istituto Nazionale Democratico di quel paese nordamericano, Karla Velásquez, che gli detta i passi da seguire nella sua nuova provocazione contro l’ordine sociale dell’isola.

La stampa cubana ha riprodotto l’audio di Velasquez in cui spiega l’importanza delle richieste dello sciopero della fame, che, secondo lei, devono essere facili da soddisfare per avere successo.

Il leader venezuelano del Programma Cuba ha dettato queste richieste a Otero e poi si è preso la briga di diffonderle attraverso la sua bacheca di Facebook come sue richieste, ha spiegato il materiale.

Velasquez ha persino offerto una guida su come registrare video per i social network, ha coordinato un incontro per lunedì prossimo e ha diretto l’assunzione di un agente dei media per organizzare la campagna intorno allo sciopero della fame.

Con queste nuove informazioni, la televisione cubana ha dimostrato che Otero segue istruzioni dall’estero e che non c’è spontaneità nelle sue azioni.

Il telegiornale ha anche dimostrato che queste azioni non hanno la capacità di attirare la gente, che sono istigate “dai soliti padroni” e che è ingenuo credere che si tratti di un legittimo atto di ribellione.

Molti specialisti e organi di stampa concordano sul fatto che la ricerca di reazioni dentro e fuori Cuba, l’uso dei social network per incitare alla disobbedienza civile, l’appello alla delinquenza e la diffusione di notizie false fanno parte del copione del colpo di stato morbido contro l’isola.

Gli Stati Uniti hanno recentemente riferito di aver speso più di 261 milioni di dollari in progetti di sovversione contro l’isola dal 1990 a quest’anno.

Il portale Cuba Money Project, della giornalista statunitense Tracey Eaton, ha citato i dati del Foreign Aid Explorer dell’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale, USAID.

Fonte: CubaSi

Traduzione: italiacuba.it

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