Ricordare la responsabilità dei golpisti boliviani alla storia
L’ex presidente della Bolivia Evo Morales ha ricordato la responsabilità che hanno i promotori e gli esecutori del colpo di stato di fronte alla storia che lo ha costretto a dimettersi nel novembre 2019.
Nel suo profilo Twitter Morales ha ricordato come i politici di destra abbiano favorito la discordia nel paese e sostenuto i massacri e i furti allo Stato durante l’anno in cui il governo de facto guidato da Jeanine Áñez era al potere.
Ha sottolineato che ora, avviati diversi procedimenti giudiziari in relazione a quei crimini, “si contraddicono, si accusano a vicenda e cercano di salvarsi con la menzogna”, sebbene debbano comparire davanti alla legge secondo la Costituzione.
Il leader del Movimento verso il socialismo (MAS), la forza politica al potere a seguito delle elezioni del 2020, ha ribadito la complicità dei promotori del colpo di stato con interessi stranieri e l’incapacità dei settori conservatori locali di prendere il potere attraverso il voto dopo le sconfitte alle urne del 2005, 2009, 2014 e 2019.
“Anche i complici del golpe di destra e coloro che hanno fatto patti con i carnefici del popolo devono essere chiamati a rispondere davanti alla storia”, ha detto l’ex presidente.
Durante l’amministrazione del governo Áñez, le forze dell’ordine hanno duramente represso le manifestazioni a sostegno del presidente estromesso e della volontà popolare che lo ha rieletto nell’ottobre 2019 per un nuovo mandato.
Da quegli episodi furono registrati i noti massacri di Sacaba e Senkata, in cui le forze in divisa misero fine alla vita di decine di boliviani, i cui parenti ancora oggi chiedono condanne per i responsabili.
Per quanto riguarda i furti dallo Stato, ricordiamo i casi di corruzione legati all’acquisto a prezzi eccessivi di gas lacrimogeni, respiratori per pazienti con Covid-19, il pagamento di buste paga in eccesso a parenti e amici, e la privatizzazione di aziende statali senza il dovuto processo, tra gli altri esempi.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it