Cuba: Ass. Italia-Cuba, “nessuna repressione, e c’è chi incita alla ribellione”
Intervista concessa dal Presidente dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba alla giornalista di ADN KRONOS Laura Cingolani.
“Basta vedere le reti sociali, da Miami c’è chi incita all’odio e alla ribellione nei confronti del potere cubano, alla violenza di strada, ad attaccare i luoghi pubblici. E contro chi è sceso in piazza, le centinaia di persone in diverse città dell’isola – tra cui i delinquenti che hanno distrutto i negozi – non c’è stata nessuna repressione. Non c’è stata la polizia, non c’è stato l’esercito, idranti e lacrimogeni, tutto questo non c’è stato, ci sono stati scontri con sostenitori del governo, della rivoluzione cubana”. Così Marco Papacci, presidente dell’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, spiega quanto sta avvenendo nell’isola.
Per Papacci, la protesta “viene aizzata”. Naturalmente “la situazione economica è molto difficile, soprattutto con la pandemia, ma dobbiamo ricordare che esiste un blocco che va avanti da 60 anni e ci sono state 243 misure imposte dal governo di Donald Trump che lo hanno rafforzato. “Nell’isola non arriva nulla, la gente è stanca perché Cuba non ha la possibilità di commerciare con nessuno”, aggiunge, parlando con l’Adnkronos. “Quindi la situazione economica è molto molto difficile, questo è innegabile, ma le proteste sono aizzate”.
E “se il presidente Biden vuole essere dalla parte del popolo cubano – osserva – tolga il blocco, lasci libero il governo cubano di fare le proprie scelte e non le scelte imposte dagli Stati Uniti. Poi vediamo cosa succede: se dicono che il blocco è una scusa lo togliessero e ci si renderà conto che Cuba non si troverà più nella situazione economica in cui si trova adesso, ma avrà invece la possibilità di crescere economicamente, cosa che ora non può fare”.
“Si pensava che con Biden la situazione sarebbe migliorata ma così non è stato: aveva promesso alcune cose, non le ha mantenute, aveva promesso di tornare alle misure prese da Obama, ma non è stato così. C’è una grande delusione nei confronti della presidenza”, aggiunge commentando invece positivamente il voto Onu contro il blocco e l’atteggiamento dell’Italia “che si sta comportando in maniera positiva”. Però il voto è “una grande vittoria, ma solo politica”.
Come Associazione, spiega infine, “stiamo promuovendo una raccolta fondi per l’acquisto di dieci milioni siringhe per inoculare il vaccino: Cuba non le può comprare per il blocco. Quindi le cose che restano da fare sono queste, continuare a premere per la revoca del blocco e mandare aiuti”.
Fonte: Adnkronos