Yunior García, Yotuel Romero e una marcia per le strade di Facebook

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I media continuano con la loro grossolana propaganda dell’ultima operazione di interventismo politico a Cuba, diretta dai centri di potere USA. Esaltando, per questo, gli “agenti di cambiamento” creati per questo scopo.

Solo due nomi: Yunior García e Yotuel Romero. Protagonisti, al riparo da ogni critica o replica, in reportage, interviste e spettacoli televisivi. E un unico discorso informativo (“regime”, “dittatura”, “repressione”…) per un unico obiettivo: la legittimazione, ad ogni costo, del cambio politico verso un nuovo “regime” docile a Washington e Bruxelles.

L’operazione contro Cuba inizia dal soffocamento della sua economia, mediante il taglio delle sue entrate e forniture. Causato penuria e carenze, si sviluppata una brutale campagna di comunicazione che attizza l’odio e incolpa, cinicamente, il governo cubano della situazione.

Ma la mossa non gli sta andando del tutto bene. A Cuba, si iniziano a mobilitare tra la gioventù, forze rivoluzionarie latenti. Ed è evidente l’indignazione che provocano i “Patria y Vida” quando fanno opposizione da palazzi e limousine.

L’Isola, piccola e assediata, è, inoltre, il primo paese al mondo ad aprire le proprie scuole con i propri bambine/i vaccinati contro il Covid-19. Una pietra miliare avvenuta, tra l’altro, un 15 novembre, quando la grande notizia mondiale era una “marcia dell’opposizione” contro il governo cubano che si è verificata nelle strade … di Twitter e Facebook.

Fonte: Cubainformación

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