Due pesi e due misure e manipolazione dei media
Centinaia di persone sono sotto processo a Cuba per i fatti dell’11 luglio 2020, che – secondo quanto si legge nei grandi media stranieri e nella “stampa indipendente” – erano proteste “pacifiche”, contro le quali si stanno facendo processi sommari, dove per di più si processano bambini.
Ma questi stessi media ricordano le rivolte di massa del 2011 nel Regno Unito, dopo la morte di un giovane per mano della polizia metropolitana di Londra? Ci sono state 1 100 persone arrestate e sono state processate rapidamente, al ritmo di circa 10 individui all’ora. Nessuno dei media ha etichettato l’azione come un processo sommario, né ha parlato di repressione. Al contrario. E vale la pena notare che quasi la metà dei manifestanti erano minorenni, dato che la responsabilità penale in quel paese inizia a 10 anni.
A Cuba, questo limite è raggiunto a 16 anni. C’erano 27 minori di quell’età coinvolti negli atti violenti (che ricevono un’attenzione educativa individualizzata). Pertanto, nessun minore cubano è andato in prigione, come avviene negli Stati Uniti, dove ogni giorno vengono arrestati 2.000 bambini e attualmente ce ne sono 44.000 in prigione.
Parliamo di altre regioni
Nel 2021, l’esercito israeliano ha ucciso 357 palestinesi, il 22% dei quali minori. Inoltre, ha commesso 384 violazioni del lavoro giornalistico, tra cui arresti, pestaggi e sparatorie. In Colombia, nel frattempo, 149 leader sociali sono stati assassinati e 72.000 persone sono state sfollate con la forza.
Leggiamo le parole repressione o regime nelle notizie in qualcuno di questi quattro paesi? Evidentemente, sono riservati alle nazioni dove non esiste l’omicidio di stato, come Cuba, dove le persone sono sotto processo per aver commesso atti di estrema violenza contro altri cittadini, imprese e beni pubblici e per aver saccheggiato almeno 44 negozi.
A livello globale, l’ultimo rapporto di Oxfam nota che le 10 maggiori fortune del mondo sono raddoppiate dopo la pandemia, mentre i redditi del 99% della popolazione sono crollati.
Nessuna condanna della crudeltà del capitalismo nei notiziari, nei talk show o nei pezzi d’opinione? Niente affatto. Le condanne sono per i paesi come il nostro, che sostengono il socialismo in circostanze di guerra economica.
Fonte: CUBADEBATE
Traduzione: @Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba