Consultazione popolare di massa sul Codice delle Famiglie: Cuba omofoba ed antidemocratica?
In più di 78000 assemblee, tenute nelle strade di tutta Cuba, si sta discutendo del nuovo Codice delle Famiglie, con l’obiettivo di raccogliere opinioni che lo modifichino e lo arricchiscano, prima di essere sottoposto a referendum.
Il testo rappresenta un avanzamento legislativo su temi molto diversi, dal riconoscimento della pluralità dei tipi di famiglia, sino alla possibilità di matrimonio e adozione per le coppie dello stesso sesso, passando per la tutela dei minori, la violenza sessista o il rispetto del libero orientamento sessuale.
Questo processo di discussione democratica di massa è l’ennesimo dei tanti realizzati a Cuba nell’ultimo decennio. Nel 2011 la proposta di trasformazioni nel modello economico del paese è stata modificata in 160mila assemblee, e nel 2018 la nuova Costituzione in 130mila.
Nel mondo sono pochi i luoghi in cui si mettono in pratica formule simili di partecipazione popolare di massa. Ciò non impedisce che i grandi media squalifichino la consultazione cubana per essere un “dibattito controllato”. Un reportage di France 24, l’organo ufficiale del governo di Parigi, presentava come “voce esperta” in materia Freedom House, organizzazione legata alla CIA e supportata dal Dipartimento di Stato USA, che assicurava che la consultazione a Cuba non è “partecipazione politica autentica e autonoma”. Evidente. E’ molto più “autentica e autonoma” la partecipazione negli USA o in Francia, che, semplicemente, non esiste: né per una legge di questo tipo, né per riformare la Costituzione, né per approvare una riforma economica o del lavoro.
Intanto i media controrivoluzionari cubani finanziati da Washington che, da anni, parlano fino alla nausea della presunta “omofobia istituzionale” a Cuba, ora fanno campagna contro il suddetto Codice, dando voce a chi si oppone al cosiddetto “matrimonio egualitario” e, in particolare, alla Chiesa cattolica, che assicura che la legge cubana è “permeata dall’”ideologia di genere””.
Il suddetto Codice sta subendo, inoltre, un attacco permanente di fake news. Per presentare, ad esempio, il nuovo termine “responsabilità genitoriale”, sostitutivo di “patria potestà”, come la presunta “consegna” di figli/e allo Stato cubano. Una mostruosa menzogna, simile a quella che causò, negli anni ’60, il dramma della cosiddetta Operazione Peter Pan, con la quale 14000 minori furono evacuati negli USA e persero, per anni, i contatti con le loro famiglie.
Il Codice delle Famiglie è un duro colpo a due sedimentate matrici di opinioni: quella che segnala come omofoba e quella che accusa la Rivoluzione cubana di essere antidemocratica. Se approvato, porrà Cuba davanti alla maggior parte dei paesi del mondo nella legislazione sul genere e sul rispetto della diversità. Facendolo, inoltre, con la partecipazione diretta della popolazione. Ecco perché hanno bisogno di distruggerlo con una discarica di menzogne.
Fonte: Cubainformación
Traduzione: cubainformazione.it
Adelante hermanas/os cubanos. Viva CUBA y su pueblo revoluciònario. Un grande abrazo desde Italia. 🇮🇹❤🇨🇺