“Cuba è un paradiso naturale e culturale e una destinazione sicura”
“Cuba è un paradiso naturale e culturale e una destinazione sicura. Quelli che attaccano il turismo vogliono solo soffocare ancora di più il popolo”.
La cineasta andalusa Ana Hurtado, con sede a Barcellona, subisce ancora una volta le vessazioni di coloro che difendono il blocco di Cuba. Ana ha pubblicato una foto e un tweet su una spiaggia cubana e ha inviato un messaggio a sostegno del turismo a Cuba. Immediatamente, insulti, minacce e il solito machismo criminale.
La sua efficace denuncia della situazione di molestie illegale del Consolato cubano a Barcellona da parte dei controrivoluzionari ha fatto di Ana Hurtado un bersaglio della comunità degli amanti del pro-blocco contro Cuba.
Ana ci spiega perché invita a fare turismo a Cuba, essendo un’attivista sociale le cui analisi riguardano generalmente questioni culturali e politiche. Hurtado spiega che la sua iniziativa ha a che fare con la campagna di boicottaggio contro il turismo a Cuba: “bisogna essere in pessima fede, con pessime intenzioni, per voler asfissiare ancora di più il popolo cubano” cercando di impedire il turismo. Il turismo, sottolinea, è essenziale per l’economia della gente, delle famiglie, del popolo.
Ha sottolineato la sicurezza di Cuba per i visitatori, in contrasto con altri paesi vicini, dove è pericoloso, soprattutto per le donne, uscire per le strade dopo le sei o sette di sera. Ricorda che la spiaggia di Varadero è, secondo Tripadvisor, la seconda migliore spiaggia del mondo. Ma soprattutto, ha sottolineato che chi visita l’isola si innamora della sua gente, della sua solidarietà, dei suoi spettacoli e della sua musica.
Gli attacchi ad Ana Hurtado si collegano ad una nuova campagna anticubana su Twitter, sempre con l’hashtag SOS Cuba, basata su centinaia di account fittizi e molto denaro.
Abbiamo chiesto alla documentarista, autrice del film “Herencia”, se la virulenza con cui viene attaccata, l’odio con cui viene minacciata, per aver detto la verità e denunciato il blocco di Cuba, è una dimostrazione della sua vittoria morale e politica su queste persone. Sottolinea che è “una vittoria di un gruppo di comunicatori” e che “stiamo facendo qualcosa di giusto nella battaglia della comunicazione”, sottolineando che “è bello vedere la differenza nei messaggi da una parte e dall’altra: i nostri argomenti contro i loro insulti, umiliazioni, minacce e machismo”. “Li abbiamo colpiti”, aggiunge scherzando.
Ana Hurtado racconta anche la sua recente esperienza all’Avana al Patria International Colloquium, un incontro di attivisti della comunicazione in solidarietà con l’isola. Ci dice che, nella battaglia di comunicazione per Cuba, il denaro e l’odio sono contrapposti al cuore, all’amore e alla solidarietà.
Fonte: Cubainformación
Traduzione: italiacuba.it