Il Parlamento dell’Ecuador esamina la richiesta di impeachment del presidente Lasso

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La plenaria dell’Assemblea Nazionale dell’Ecuador esaminerà oggi la richiesta di impeachment del Presidente della Repubblica, Guillermo Lasso, promossa dall’Unione per la Speranza (UNES).

La sessione è stata convocata il giorno prima dal Presidente del Parlamento, Virgilio Saquicela, ai sensi dell’articolo 51 della Legge Organica della Funzione Legislativa.

L’analisi, unico punto all’ordine del giorno della giornata, è prevista per le 18:00 (ora locale) presso la sede dell’istituzione, situata nel centro di Quito, epicentro dello sciopero nazionale iniziato il 13 giugno contro le misure economiche neoliberiste disposte dal governo e in attesa di risposte alle richieste sociali.

La richiesta dell’UNES si basa sulla motivazione della destituzione per gravi disordini interni dovuti alla situazione attuale, caratterizzata da proteste guidate dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie) e sostenute da numerosi settori della popolazione, come studenti, lavoratori, contadini, donne e altri.

I manifestanti si sono uniti intorno all’agenda in 10 punti proposta dalla Conaie all’esecutivo, che comprende temi come la creazione di posti di lavoro, il divieto di estrazione mineraria illegale, l’attenzione all’agricoltura, un budget per l’istruzione e la sanità, il rispetto dei diritti collettivi, il rifiuto delle privatizzazioni e una lotta efficace all’insicurezza.

Il processo prevede un periodo di 72 ore dopo l’analisi per definire la rimozione del presidente dal suo incarico, per la quale sono necessari almeno 92 dei 137 voti possibili.

Se verrà rimosso dal suo incarico, il Consiglio elettorale nazionale dovrà convocare un voto presidenziale e legislativo entro sette giorni.

La sessione parlamentare si svolgerà poche ore dopo che il presidente ha denunciato pubblicamente i tentativi di rovesciare il governo da parte di Leonidas Iza, presidente della Conaie, e dei gruppi criminali responsabili dei disordini nel contesto delle manifestazioni, che sono stati contenuti dalla polizia e dall’esercito con una forte repressione ampiamente respinta.

In 12 giorni di marce, la Conaie registra almeno cinque morti e un centinaio di feriti e detenuti.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.it

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