Cuba: il furto dei diritti umani e della società civile

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Coloro che asfissiano la popolazione cubana con il blocco economico e coloro cheappoggiano una tale strategia criminale, lo fanno “per i diritti umani”.

Per questo, a Cuba, essere un “attivista per i diritti umani” ha sempre significato attaccare il Governo Rivoluzionario, mentre Washington imponeva la guerra economica al Paese.

Come libertà, società civile o democrazia, “diritti umani” è una categoria rubata dai nemici della Rivoluzione cubana. Una rivoluzione che è un processo e un’opera -indubbiamente imperfetta- di diritti umani.

I dibattiti di milioni di persone, in decine di migliaia di assemblee, per approvare le riforme economiche, la Costituzione o il Codice delle Famiglie, non sono un esempio radicale di diritti civili e politici?

Che Cuba sia il paese al mondo che investe di più nell’istruzione non è una conquista dei diritti umani di seconda generazione?

Qualcosa di simile accade con il termine “società civile”. Solo sono “società civile” quei gruppi – che, a peggiorare le cose, i media presentano come “indipendenti” – finanziati dal governo USA e che seguono la sua agenda e obiettivi politici.

Tuttavia, a Cuba c’è un’altra società civile, che è la maggioritaria. Quella che punta, con organica indipendenza, sulla sovranità del Paese contro l’ingerenza USA. È la vera società civile cubana, anche se non compare sulla stampa. Quella veramente “indipendente”. Perché non dipende dal denaro di aggressori né di imperi.

Fonte: Cubainformación

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