Cuba denuncia all’Onu che il blocco Usa è “un atto di guerra in tempo di pace”

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Il Ministro degli Esteri ha indicato che gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni sui governi, sulle istituzioni bancarie e sulle imprese del mondo interessate alle relazioni con Cuba, al fine di provocarne un collasso economico.

Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri cubano, è intervenuto oggi al segmento di alto livello della 77ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU).

Il Ministro degli Esteri cubano ha condannato con forza la politica ostile del governo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba e la spietata ignoranza dell’imperialismo di fronte alla richiesta quasi unanime della comunità internazionale di cessare la sua politica illegale e crudele contro Cuba.

“Trent’anni dopo la prima risoluzione di questa Assemblea contro il blocco, il governo statunitense continua a ignorare la richiesta quasi unanime della comunità internazionale di cessare la sua politica illegale e crudele contro Cuba”, ha dichiarato.

A nome del popolo cubano, ha definito il blocco una crudeltà senza precedenti nella storia dell’umanità: “Cuba, un piccolo Stato insulare in via di sviluppo, ha pagato un prezzo altissimo per difendere il suo legittimo diritto di esistere come nazione sovrana e indipendente. Per oltre sei decenni, abbiamo resistito a un blocco unilaterale e spietato che si è intensificato a livelli senza precedenti”.

Il danno umano causato da questa politica a tutte le famiglie cubane, impossibile da quantificare, è enorme, crudele e immorale. Il blocco è un atto di guerra economica in tempo di pace”, ha denunciato Rodríguez.

Sulle relazioni migratorie tra i due Paesi, ha dichiarato: “Abbiamo avvertito il governo statunitense che devono essere risolti i fattori che incoraggiano la migrazione irregolare e causano perdite di vite umane, come il mancato adempimento, dal 2017, dell’obbligo, secondo gli accordi bilaterali in vigore, di concedere non meno di 20.000 visti annuali per i migranti”.

Ha condannato l’esistenza della Legge di Aggiustamento Cubano, considerandola un “trattamento privilegiato politicamente motivato, pressioni restrittive sui Paesi di transito regolare e il rafforzamento del blocco”. D’altra parte, ha dichiarato come “passo positivo” l’annuncio del ritorno all’ambasciata statunitense del trattamento dei visti per i migranti.

“Ribadisco la volontà di procedere verso una migliore comprensione con il governo degli Stati Uniti e di sviluppare relazioni civili e persino la cooperazione tra i due Paesi, sulla base del rispetto reciproco, dell’uguaglianza sovrana e senza minare la nostra indipendenza e sovranità, nonostante le profonde differenze”.

A nome di Cuba, il Ministro degli Esteri ha ratificato il suo impegno per la pace e il multilateralismo, con l’obiettivo di raggiungere un ordine internazionale più democratico, giusto ed equo, basato sul pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

A questo proposito, ha affermato che attualmente “le relazioni internazionali sono su una strada molto pericolosa”. L’offensiva statunitense mira a soggiogare gli Stati attraverso le minacce e la coercizione economica e politico-diplomatica, per sottometterli a un ordine basato sulle sue regole capricciose”.

“Insieme a questo, l’espansione della NATO e lo sviluppo di una dottrina aggressiva e di una guerra non convenzionale di quinta generazione portano inevitabilmente a un clima di tensione e di conflitto, le cui conseguenze sono imprevedibili”, ha denunciato.

Bruno Rodriguez ha avvertito i rappresentanti delle nazioni del mondo: “Abbiamo una sola Terra, l’unica casa per tutti. Dobbiamo agire senza ulteriori indugi di fronte all’imminente catastrofe climatica. La “filosofia della guerra e dell’espropriazione” e i modelli irrazionali di produzione e consumo del capitalismo, denunciati da Fidel, porteranno a delle catastrofi.

Fonte: Cubainformación

Traduzione: italiacuba.it

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