Criminalità alle Barbados: l’odio si trasforma in terrore
Oggi, 6 ottobre, è stata dichiarata ufficialmente la Giornata delle vittime del terrorismo di Stato e, a 46 anni dall’orrendo crimine delle Barbados, chi ha vissuto quella tragedia non riesce a farsene una ragione né a perdonare il fatto che gli autori dell’attacco siano rimasti impuniti per le loro azioni.
Ogni anno Cuba è profondamente in lutto per l’esplosione del volo Cubana 455, decollato dall’isola di Barbados e diretto in Giamaica e poi all’Avana, dove 73 persone sono state atrocemente derubate della loro vita con la spietata frase: “Abbiamo messo la bomba… E allora?
11 guyanesi, cinque coreani e 57 cubani, tra cui 24 schermidori cubani che si stavano godendo le loro medaglie dopo aver vinto i campionati centroamericani e caraibici di scherma, stavano inconsapevolmente compiendo l’ultimo viaggio, vivendo gli ultimi minuti della loro vita.
Pochi minuti dopo la salita, fu avvertita una carica esplosiva, i piloti dell’aereo cercarono di tornare a terra, ma la seconda detonazione rovinò completamente la possibilità di salvezza, tutto era in fiamme e distrutto.
Luis Posada Carriles e Orlando Bosch Avila furono le principali menti criminali, assunsero i venezuelani Hernan Ricardo e Freddy Lugo per piazzare le bombe sull’aereo; quest’ultimo passò 20 anni in prigione, ma gli altri due, per tutta la vita, si beffarono della pena.
Posada Carriles è stato uno dei terroristi più sanguinari contro la sua stessa nazione. È stato coinvolto nella CIA, nei preparativi per Playa Girón, negli attentati agli alberghi dell’Avana, in diversi attentati alla vita del leader Fidel Castro Ruz e in altri attacchi.
Secondo un’intervista di PL all’avvocato cubano José Pertierra, che ha rappresentato il Venezuela nell’estradizione di Posada Carriles, “gli Stati Uniti pretendono di essere i leader mondiali nella guerra contro il terrorismo, ma la combattono dalla parte del carro”.
“Il terrorismo è abominevole. La lotta dovrebbe essere sempre sul campo dell’onore, contro un nemico capace di difendersi. Non contro civili indifesi e bambine di nove anni. Mi addolora sapere che Carriles e Bosch sono morti senza pagare per i loro crimini contro l’umanità”, ha aggiunto.
Il 9 ottobre 1976, tre giorni dopo l’evento, Fidel Castro pronunciò parole che non sarebbero mai morte: “Oggi piangiamo con i cari delle vittime dell’abominevole crimine, e quando un popolo energico e virile piange, l’ingiustizia trema!
Oltre al blocco ostile imposto dal governo statunitense contro Cuba, la nostra nazione è stata per decenni vittima di aggressioni militari e biologiche, sabotaggi e atti terroristici. 3.478 cubani sono morti e 2.099 sono rimasti invalidi.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it