José Martí Vs Dottrina Monroe
Tratto da un testo di Randy Alonso Falcón – Al Mayadeen – Alla domanda “perché l’America Latina è importante (per gli USA)”, Laura Richardson, capo del Comando Sud, ha risposto:
“Per la ricchezza delle sue risorse, per le terre rare, per il triangolo del litio”. Per l’esistenza delle “più grandi riserve di petrolio”, del “31% dell’acqua dolce del mondo” e delle “risorse di petrolio, rame e oro del Venezuela”.
Tutto questo, ha detto, “ha molto a che fare con la sicurezza nazionale” degli Stati Uniti.
Questa cruda dichiarazione di intenti – immaginate l’indignazione dei media se provenisse da un comandante militare cinese o russo – rappresenta la Dottrina Monroe di due secoli fa, quella dell'”America per gli americani”.
José Martí, il padre dell’indipendenza cubana, sosteneva già l’unità latinoamericana come unica alternativa alla nascente potenza imperiale statunitense.
Oggi gli Stati Uniti continuano a silurare qualsiasi tentativo di integrazione. È il caso della CELAC, che riunisce 33 Paesi al di fuori della sua tutela.
Non è un caso che, dal 2017 al 2020, la destra egemone, satellite degli Stati Uniti, abbia imposto la paralisi assoluta di questa organizzazione, con l’uscita di scena persino del Brasile di Jair Bolsonaro.
Ma il pendolo dell’egemonia è tornato a favore dei governi progressisti. Il Venezuela ha rotto l’assedio diplomatico…
E la cooperazione medica cubana sta iniziando a tornare nelle comunità impoverite.
“Gli alberi devono allinearsi in modo che il gigante delle sette leghe non passi! (…) Dobbiamo camminare in linea stretta, come l’argento alle radici delle Ande”.
José Martí non è mai stato… più valido.
Fonte: Cubainformación
Traduzione: italiacuba.it