Medicina rigenerativa a Cuba: 19 anni dopo
Era il febbraio 2004 quando gli esperti cubani di ematologia si affidarono alle procedure con le cellule staminali. È stato il momento in cui la cosiddetta medicina rigenerativa ha iniziato a essere promossa nel Paese.
Quasi contemporaneamente è stata creata la Commissione Nazionale di Medicina Rigenerativa e Terapia Cellulare del Ministero della Salute Pubblica (Minsap), sotto la guida dell’Istituto di Ematologia e Immunologia (IHI), per fungere da perno di questo processo innovativo.
Da allora è iniziata la raccolta e la separazione delle cellule staminali per l’applicazione nelle specialità di ortopedia, traumatologia e angiologia.
Molti pazienti ne hanno beneficiato. Tra questi, quelli affetti da grave ischemia degli arti inferiori che non rispondevano ai trattamenti convenzionali, che potevano portare all’amputazione.
Altri risultati promettenti sono stati ottenuti in persone paraplegiche a causa di traumi spinali con lesioni del midollo spinale, nonché nella distrofia muscolare di Duchenne nei bambini.
Nello specifico dell’ortopedia, i progressi più efficaci e rapidi si concentrano sui processi degenerativi delle articolazioni, in particolare sull’osteoartrite del ginocchio, della spalla, dell’anca e della caviglia, nonché sulle patologie dei legamenti, dei muscoli e dei tendini.
Dopo 19 anni di esperienza, questa specialità ha superato il suo iniziale status di chimera nella nazione caraibica e si sta gradualmente avvicinando allo status di scienza consolidata.
Ma cos’è la medicina rigenerativa?
La dottoressa Consuelo Macías Abraham, responsabile del Gruppo Nazionale di Immunologia, ricercatrice e docente, la descrive come una disciplina basata sullo stesso principio biologico che l’organismo umano utilizza per l’autoriparazione, sostituendo le cellule danneggiate con quelle sane.
I quattro pilastri fondamentali sono il trattamento con le cellule staminali, l’uso di proteine in grado di rigenerare i tessuti danneggiati, l’ingegneria tissutale, che prevede tecniche sia di laboratorio (in vitro) sia individuali (in vivo), e il trapianto di geni.
Secondo il prestigioso esperto, esistono diversi tipi di cellule staminali a seconda del loro stato evolutivo. A Cuba si utilizzano cellule staminali somatiche e adulte, che comprendono il pool di cellule mononucleate estratte direttamente dal midollo osseo e la successiva separazione immunologica.
Lo stesso vale per le cellule staminali ottenute dal sangue periferico, dopo la mobilitazione delle cellule staminali con fattori di mobilitazione prodotti dal Centro di Immunologia Molecolare e dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia.
Anche le VSEL (Very Small Embryonic-Like stem cells) vengono utilizzate per lo stesso scopo e danno ottimi risultati, oltre a essere una procedura più semplice e meno costosa, afferma Macías.
Parallelamente a queste applicazioni, è stata sviluppata la terapia cellulare. Questa include l’uso delle piastrine e dei loro componenti, che costituiscono vere e proprie sacche biologiche piene di molteplici molecole bioattive con capacità rigenerative e proprietà microbicide.
Altri recenti successi di questo metodo terapeutico sono riportati da Covid-19. Durante la terribile pandemia, il dottor Macías ha guidato un’équipe multidisciplinare per avviare una sperimentazione clinica di fase 1 su pazienti convalescenti e affetti da danni polmonari.
Utilizzando un software quantitativo, i ricercatori hanno scoperto che le cellule staminali, presenti nel pool di cellule mononucleate ottenute dal sangue periferico, riducevano le lesioni del 50% con una singola infusione di oltre 200 milioni di cellule. L’effetto si è mantenuto fino a un anno dopo.
Attualmente l’IHI sta promuovendo importanti progetti che avranno un impatto sull’avanzamento di nuovi trattamenti per malattie per le quali non esistono terapie curative, che senza dubbio miglioreranno la qualità della vita di migliaia di pazienti.
In effetti, questo solido sostegno scientifico nel campo colloca Cuba tra le prime nazioni con il maggior utilizzo e sviluppo della medicina rigenerativa. È quanto ha commentato il ricercatore e accademico dell’Accademia delle Scienze a una rivista specializzata del Paese.
Il prossimo maggio, L’Avana ospiterà il quinto Simposio internazionale su questa branca della medicina. L’evento – che si svolgerà nell’ambito di Ematologia 2023 – dovrebbe rafforzare la ricerca di tecnologie rigenerative che apriranno la strada alla cura di patologie complesse.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it