Cuba, giornate intense dentro e fuori i confini
Le manifestazioni di solidarietà con Cuba nella sua lotta contro il blocco economico statunitense hanno aperto una settimana di grande intensità per la nazione caraibica in patria e all’estero.
Lo scorso 26 febbraio, in diverse città degli Stati Uniti, come Miami, Seattle, New York e Minneapolis, e in altre città dell’America Latina, come Caracas, Santo Domingo, Panama City e Montevideo, i manifestanti hanno respinto le misure coercitive unilaterali contro l’isola.
È stato l’inizio di sette giorni caratterizzati dalla continuità del processo elettorale, che il 26 marzo vedrà andare alle urne 470 candidati a deputati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ma anche dall’accoglienza di visite di alto livello e da un’ampia attività sulla scena internazionale.
Il 1° marzo, il leader della Rivoluzione cubana, Raúl Castro, e il Presidente, Miguel Díaz-Canel, hanno ricevuto il Segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolay Patrushev, in visita di lavoro nel Paese.
Nel frattempo, il giorno prima, il leader cubano ha parlato con il capo della Camera dei Senatori dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Andrónico Rodríguez, e con il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach.
Con il primo, la conversazione si è incentrata sul rafforzamento degli storici legami tra le due nazioni e sulla realizzazione di nuovi progetti comuni, mentre il secondo ha espresso la sua ammirazione per il lavoro svolto dall’isola nello sport, dove ha vinto più di 200 medaglie olimpiche con una popolazione di appena 11 milioni di abitanti.
Fuori dai confini di Cuba, il vicepresidente cubano Salvador Valdés ha partecipato al vertice del Movimento dei Non Allineati (NAM) sulla ripresa dalla pandemia di Covid-19, dove ha invitato i membri del gruppo a utilizzare i farmaci biotecnologici dell’isola e ha ratificato la volontà di sostenere la campagna di vaccinazione anti-Covid-19 ovunque sia necessario.
Durante il suo soggiorno a Baku, in Azerbaigian, Valdes ha avuto colloqui anche con funzionari di Bosnia ed Erzegovina, Uganda, Tanzania e del Paese ospitante.
A Ginevra, in Svizzera, il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez ha ribadito la volontà di Cuba di mantenere la cooperazione con i meccanismi internazionali per i diritti umani sulla base di un dialogo rispettoso e costruttivo.
Intervenendo al segmento di alto livello del Consiglio per i Diritti Umani, il capo della diplomazia del Paese caraibico ha anche espresso preoccupazione per la politicizzazione della questione e il suo utilizzo da parte di alcune potenze per stigmatizzare i governi che non accettano di seguire i loro disegni.
Il tour dei candidati parlamentari attraverso le comunità, i luoghi di lavoro e i centri studenteschi per parlare con la popolazione è stato l’evento conclusivo della settimana di attività, in cui non si è fermata la lotta per spegnere un incendio boschivo nella parte orientale del Paese, che ha già consumato quasi quattromila ettari di foresta.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it