#CubaGanó: è l’ora del popolo
Il 26 marzo ha vinto Cuba, il suo popolo e la cultura politica che Fidel ha seminato in esso. Applausi a coloro che l’hanno reso possibile, hanno compreso l’essenza di questo momento cruciale e hanno aggiunto il loro voto per la Patria.
Il mio rispetto per coloro che non sono andati a votare, se lo hanno fatto coscientemente e di fronte, chapeau, è loro diritto. E posso anche capire chi, per paura incomprensibile, qui, dove bisogna essere più coraggiosi per difendere la Rivoluzione che per attaccarla, abbia votato in bianco o annullato la scheda. O quello che, irritato, ma non perché controrivoluzionario, ha deciso di dare un “voto di punizione”, giustificato o no.
Ma mi chiedo se avranno votato, o come lo avranno fatto, gli speculatori, quelli che comprano a un prezzo e lo rivendono moltiplicato più volte, mentre prendono in giro il pensionato o il più umile lavoratore, quelli che forniscono un servizio che sovvenziona il bilancio, pieni di insensibilità, maltrattano il popolo e approfittano della minima occasione per corrompersi e derubarlo da una posizione statale, quelli che vivono mille volte meglio dei nostri insegnanti e dei nostri lavoratori sanitari, lucrando sotto la copertura delle nostre crepe, e quelli che per vigliaccheria o incoerenza aprono le porte alla quinta colonna. Quelli che, giorno dopo giorno, dicono una cosa e alle spalle un’altra e strizzano l’occhio al tradimento e allo scoraggiamento nel caso in cui le cose cambino, quelli che reprimono la critica frontale e onesta, e i loro leccapiedi, quelli che pensano sempre prima al proprio capo e il popolo che aspetti. Coloro che custodiscono la segreta e impossibile speranza che l’impero ci perdoni se non cantiamo le sue verità e si arrabbiano quando il Presidente parla duramente come ha fatto domenica a Santa Clara. Non dobbiamo nulla a loro.
Nessuno di loro fa parte di coloro che, pur tra mille carenze, hanno deciso in massa di confidare ancora nella Rivoluzione; di coloro che hanno reso possibile questo ossigenante e fiducioso trionfo; di coloro che dal più profondo sostengono questo Paese e si alzano, ogni giorno, credendo che il socialismo che scegliamo sia possibile.
Nell’ora della nostra vittoria, avanti con esso, il popolo, che ancora una volta ha detto Sì alla difesa della sua Rivoluzione, se lo merita.
Fonte: La Pupila Insomne
Traduzione: cubainformazione.it