Cuba è ancora un paese sicuro?
Allarme, titolo d’impatto! Cuba sta vivendo un’escalation di violenza che comprende omicidi, aggressioni e rapine”. L’isola non è più un Paese così sicuro, dove la gente gira tranquillamente giorno e notte? Ah, pubblicato da Martí Noticias, il mezzo di propaganda anti-Cuba del governo statunitense.
È vero che la grave crisi economica dell’isola ha portato a un aumento della criminalità. Ma no: Cuba è ancora un luogo pacifico. Certo, se lo confrontiamo con il luogo in cui, curiosamente, si fanno queste notizie allarmanti… su Cuba: Miami. Due eventi molto recenti in quella città: la sparatoria in una discoteca che ha provocato un morto e due feriti; e lo scontro a fuoco tra due gruppi che ha provocato nove feriti. A marzo, le autorità di Miami Beach sono arrivate a imporre un coprifuoco notturno a causa della violenza. Finora quest’anno, in tutti gli Stati Uniti, ci sono state 276 sparatorie di massa, di cui 23 con almeno quattro morti.
Sempre negli Stati Uniti, il Dipartimento del Lavoro ha multato 62 stabilimenti McDonald’s, dove lavoravano 300 minori, tra cui due bambini di dieci anni. Ma le multe non sono per il lavoro minorile, che in quel Paese è legale, bensì per il mancato rispetto delle leggi che lo regolano. Lo Stato dell’Iowa, ad esempio, ha appena esteso a sei ore al giorno la giornata lavorativa massima per i minori di 14 anni. E ricordiamo: Gli Stati Uniti sono l’unico Paese al mondo a non aver ratificato la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Non hanno voglia di dare lezioni.
È tornata l’Inquisizione spagnola? Tre comici della TV catalana sono stati incriminati per una parodia della Vergine di Rocío. Ancora una volta, il gruppo ultracattolico Avvocati Cristiani è riuscito a portare sul banco degli imputati la libertà artistica. Anche se alla fine saranno assolti, la condanna è già stata inflitta: ingenti spese di difesa, viaggi, preoccupazioni… Tutto in nome dell’autocensura. Ma ricordate, dove non c’è libertà artistica è… a Cuba! Sì, dove cantanti che hanno dichiarato la loro opposizione al governo si esibiscono in concerti in festival e strutture statali. Mentre nella “terra della libertà”, a Miami, a Madrid, la mafia “Patria y Vida” riesce a cancellare, con minacce, i concerti di chi, come il duo Buena Fe, si rifiuta di ripetere il suo catechismo.
Barcellona, 8 maggio: il corteo giudiziario va a sfrattare una vicina e trova il suo corpo. Si era suicidata. Valencia, 9 maggio: un uomo si getta nel vuoto mentre sta per essere sfrattato dalla sua casa. Nelle notizie, parole come “tragedia” o “dramma”. Immaginate se fosse successo a Cuba. Allora sarebbero sostituite da “regime” e “sistema”.
Crollano edifici in Iowa (USA) e a Marsiglia (Francia), uccidendo almeno una dozzina di persone. A Parigi cade un balcone, ferendo due anziani. In Guyana, almeno 20 bambini muoiono nell’incendio di un dormitorio scolastico. In India, più di 300 persone muoiono in un incidente ferroviario. Immaginate se uno di questi eventi fosse accaduto a Cuba. Lo sciame di resoconti e di media sostenuti dai soldi di Washington e di Miami porterebbe al mondo il messaggio di un Paese in rovina, il cui governo spende per costruire alberghi quello che dovrebbe spendere per riparare balconi e ferrovie.
L’impersonificazione è stata il principale metodo di manipolazione dell’informazione durante le proteste del luglio 2021 a Cuba. Gli archivi dei giornali ci mostrano un gran numero di notizie con in testa fotografie di persone che sostengono la Rivoluzione, ma che vengono presentate come “manifestanti antigovernativi”. Una tecnica da manuale imperiale. Qualche giorno fa, la Voice of America, l’organo di propaganda della Casa Bianca, ci ha avvicinato alle persone che vivono per strada in Iran, con una foto… da Portland, Oregon.
Che il presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso, un banchiere incriminato per corruzione, sta chiudendo il Congresso e governerà per decreto? Che il presidente del Perù Pedro Castillo, un insegnante rurale di sinistra, faccia lo stesso di fronte a una cospirazione? Viene arrestato e accusato di aver organizzato un colpo di Stato. Il suo sostituto reprime le proteste dei cittadini, causando più di sessanta morti. E autorizza l’ingresso dell’esercito statunitense. È tutto chiaro per voi?
È passato un anno da quando la Corte Costituzionale degli Stati Uniti ha annullato il diritto all’aborto, dando agli Stati il potere di abolirlo o limitarlo. 19 Stati, il 40%, lo hanno già fatto. Continuate pure a dare lezioni a Cuba, dove i diritti sessuali e riproduttivi delle donne sono protetti da oltre 60 anni.
Nell’ultima offensiva contro Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso 25 palestinesi, tra cui 6 minori. Ad aprile, le forze israeliane hanno preso violentemente d’assalto la Moschea di Al-Aqsa in pieno Ramadan. La settimana scorsa sono state demolite case palestinesi a Gerico e Betlemme. Ma dove leggiamo che i diritti umani e la libertà religiosa vengono violati è… a Cuba!
E infine, ecco la notizia: per la prima volta, un ex presidente degli Stati Uniti sarà processato! Donald Trump. Per aver strangolato economicamente un Paese? Per aver promosso colpi di Stato? Per una guerra? No. Per aver corrotto e comprato il silenzio di un’attrice porno. Il mondo va avanti!
Fonte: Cubainformación
Traduzione: italiacuba.it