Auguri al Nicaragua sandinista nell’44° anniversario del trionfo della Rivoluzione del 19 luglio 1979

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Fino al 19 luglio 1979 il Nicaragua era dominato da un dittatore sanguinario, Anastasio Somoza, figlio di un altro dittatore sanguinario che si chiamava esattamente come lui. Aveva studiato negli Stati Uniti all’Accademia di West Point e, più che presidente, fu capo della guardia nazionale, corpo armato creato, strutturato e addestrato dagli Stati Uniti per portare avanti la più feroce repressione, stroncando nel sangue ogni timido tentativo o anche semplice idea di un’autonomia nazionale del paese.

Sotto la famiglia Somoza, insomma, il Nicaragua rappresentò il caso forse più classico ed evidente di colonia statunitense, brutalmente dominata da una gang di sicari per conto del potere imperiale stabilito a Washington, sottomettendo con la violenza una popolazione ridotta alla povertà più estrema e a un’esistenza assolutamente indegna di essere vissuta. Franklin Delano Roosevelt aveva soprannominato Somoza senior “our son of a bitch”. Ovvero un bastardo, ma un bastardo utile, atteggiamento alquanto cinico cosa non nuova da parte degli Stati Uniti d’America.

I bastardi però prima o poi vengono tolti di mezzo. In Nicaragua successe appunto esattamente 44 anni fa: il 19 luglio del 1979, data dell’insurrezione scatenata dal Fronte sandinista di liberazione nazionale, organizzazione guerrigliera e partito politico così denominato in omaggio all’eroe storico della rivoluzione nicaraguense, Augusto Cesar Sandino, che negli anni Trenta aveva combattuto l’imperialismo yankee da cui era stato ucciso.

L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba saluta questo 44° anniversario della Rivoluzione Sandista ricordando la storica e solida amicizia tra la Cuba di Fidel e il Nicaragua del Presidente Daniel Ortega.

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