Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica di Cuba in occasione della Giornata degli Eroi della Namibia

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Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, in occasione dell’evento Namibian Heroes’ Day, Independence Stadium, Namibia, 26 agosto 2023, “Anno 65 della Rivoluzione”.

Resoconto integrale dei lavori – Presidenza della Repubblica

Maestro di cerimonia;

Caro fratello, amico e collega Presidente Hage Geingob;

Caro Vicepresidente Mbumba, Primo Ministro Amadhila e Vice Primo Ministro Nandi-Ndaitwah;

Cara First Lady Monica Geingob;

Illustri leader del Parlamento, del Governo, delle autorità locali, dei partiti politici, dei leader religiosi tradizionali e di altre istituzioni della Namibia;

Eroi ed eroine;

Sorelle e fratelli della Namibia:

Permettetemi di portare i calorosi saluti del Partito Comunista di Cuba, del Governo cubano e del popolo cubano all’eroico popolo della Repubblica di Namibia, al quale siamo uniti da indistruttibili legami di fratellanza.

Sono anche portatore di affettuosi saluti a tutti voi da parte del Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Leader della Rivoluzione Cubana.

Sono grato per l’invito del nostro caro compagno Presidente Geingob non solo a recarmi in visita ufficiale in Namibia, ma anche a partecipare a nome di Cuba come ospite speciale a questa importante commemorazione del 26 agosto, Giornata degli Eroi della Namibia.

Oggi, insieme a voi, rendiamo un commosso e meritato omaggio agli eroi e alle eroine di questo Paese, che con il sacrificio della loro vita hanno aperto la strada alla definitiva indipendenza della loro patria. Un riconoscimento speciale al padre fondatore di questa nazione, il dottor Sam Nujoma, caro amico di Fidel e di tutto il nostro popolo.

“La Namibia è la terra dei coraggiosi”, recita il suo bellissimo inno, e gli internazionalisti cubani che hanno condiviso le trincee con i combattenti della SWAPO nei giorni difficili della guerra in Angola possono testimoniarlo.

Avete combattuto contro l’ingiustizia sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati, e Cuba è onorata di avervi sostenuto. Non c’era percorso più onorevole per l’indipendenza di questo Paese fratello.

Dal 21 marzo 1990 la Namibia è diventata un simbolo della resistenza nell’Africa sud-occidentale e con la sua vittoria ha definitivamente scavato la tomba dell’opprimente regime dell’apartheid, che si era diffuso come un virus mortale dal Sudafrica a questa terra.

Quel giorno finì la barbarie e finirono le sofferenze del popolo namibiano, con il ricordo ancora fresco di episodi danteschi come il massacro di Cassinga. Fu lì che si rivelò la natura vile e genocida dei razzisti sudafricani, capaci di falciare senza pietà donne e bambini rifugiati in un campo SWAPO.

Salvati dagli internazionalisti cubani, i bambini sopravvissuti al massacro hanno trovato una famiglia, una casa e una scuola nel nostro Paese. Lì Fidel li accolse come suoi figli, non solo per farli studiare, ma anche per curarli dall’orrore che avevano vissuto.

So che alcune di quelle vittime sono qui oggi. Alla memoria dei vostri parenti caduti e alla resistenza dignitosa che vi ha permesso di sopravvivere all’orrore, rendiamo oggi un sentito omaggio.

Care compagne e cari compagni:

Dal 1990 la Namibia è riuscita a essere un esempio di pace e armonia come nazione, valori che irradia nella regione e nel mondo.

Con la stessa fermezza con cui ha rifiutato di rimanere una colonia, la Namibia oggi mostra un’ammirevole verticalità di principio contro le ingiustizie di questo mondo e in difesa delle cause del popolo.

Le nostre nazioni stanno marciando insieme sulla faticosa strada dello sviluppo. A tal fine, migliaia di nostri connazionali hanno lavorato in questo Paese e continuano a farlo nei settori della sanità, dell’istruzione, della pesca, dei trasporti e dell’edilizia.

I cubani che hanno combattuto in Angola per la Namibia in adempimento del loro sacro dovere internazionalista possono sentirsi soddisfatti, perché il loro sacrificio ha contribuito in modo decisivo all’indipendenza di una nazione che rende orgogliosi i suoi figli, e Cuba ha conquistato per sempre il rispetto e l’affetto di un alleato fermo, coraggioso e onesto.

Sorelle e fratelli:

Non è un segreto per nessuno, tantomeno per chi segue da vicino la realtà del Paese, che Cuba sta attraversando una difficile situazione socio-economica la cui causa principale è la persistenza, da più di sessant’anni, del blocco economico, commerciale e finanziario da parte degli Stati Uniti d’America, che negli ultimi tre anni si è intensificato fino a raggiungere livelli di pressione senza precedenti, con effetti molto visibili sul tenore di vita del nostro popolo.

L’assedio è così brutale che nemmeno durante il difficile periodo della pandemia COVID-19 il governo statunitense ha ascoltato la richiesta mondiale di ridurre o alleggerire le misure coercitive unilaterali contro Cuba.

Se a questo si aggiungono gli effetti nefasti delle varie crisi globali che stanno avendo un forte impatto sui prezzi dei prodotti alimentari, sull’accesso ai carburanti e sui cambiamenti climatici, si può comprendere la gravità delle sfide che dobbiamo affrontare.

Ecco perché ringraziamo sinceramente il governo della Namibia per aver promosso ogni anno in seno all’Unione Africana l’adozione di risoluzioni contro il blocco di Cuba, e per aver fatto sentire la propria voce dal podio dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e aver mantenuto un sostegno costante alle risoluzioni su questo tema in quell’organismo.

Maestro di Cerimonie;

Caro Presidente Geingob:

Essere in Namibia nel giorno in cui si onorano i propri eroi ed eroine, in cui si ringraziano i propri veterani e si esalta l’onorevole contributo di tutto il popolo nella lotta per una patria libera e indipendente, mi fa venire in mente una canzone che tutta Cuba canta nei giorni in cui si onorano gli eroi e che è sempre stata una delle preferite di Fidel. Concludo le mie parole con una delle sue strofe più popolari:

“A los héroes/ se les recuerda sin llanto, /se les recuerda en los brazos, /se les recuerda en la tierra; /e questo mi fa pensare/ che no han muerto al final, /y que viven allí /wherever there is a man, /presto a luchar, /a continuar”. (“Gli eroi/ si ricordano senza piangere, / si ricordano tra le braccia, / si ricordano sulla terra; / e questo mi fa pensare/ che alla fine non sono morti, / e che vivono lì / dove c’è un uomo, / pronto a combattere, / a continuare”).

Gloria eterna agli eroi e ai martiri della Namibia.

Viva l’eterna amicizia tra i nostri popoli!

La lotta continua, la vittoria è certa!

¡Patria o Muerte!

¡Venceremos!

Fonte: Presidencia y Gobierno de Cuba

Traduzione: italiacuba.it

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