Discorso del Presidente cubano al Vertice ODS delle Nazioni Unite
Discorso di Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, al Vertice sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
(New York, 18 settembre 2023)
(Versioni stenografiche – Presidenza della Repubblica)
Signor Presidente:
Ho l’onore di parlare a nome del Gruppo dei 77 e della Cina.
La revisione intermedia dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si svolge in un momento estremamente critico, in cui i Paesi in via di sviluppo devono affrontare molteplici sfide e un ordine economico ingiusto che perpetua le disuguaglianze e la povertà.
I rapporti prodotti dal Segretario generale contengono cifre inconfutabili che riflettono una realtà piuttosto cupa. Anche prima della pandemia COVID-19, il mondo era già fuori strada rispetto al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).
Arriveremo al 2030 con 575 milioni di persone che vivono in estrema povertà. Per allora, appena un terzo dei Paesi riuscirà a dimezzare i livelli di povertà nazionale. Non elimineremo la fame, come avevamo concordato. Al contrario, oggi 735 milioni di persone soffrono di fame cronica, più che nel 2015. A questo ritmo, nessuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sarà raggiunto e più della metà degli obiettivi concordati sarà mancata.
Consapevoli della situazione attuale, il Gruppo dei 77 e la Cina hanno fatto di questo evento una priorità assoluta, con l’obiettivo di riportare lo sviluppo sostenibile al centro dell’agenda internazionale e fornire lo slancio politico necessario per accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030.
È in questo spirito che il Gruppo si è impegnato nel processo di negoziazione di una dichiarazione politica, al fine di aumentare e accelerare l’attuazione di azioni e misure concrete, innovative, trasformative e ambiziose per garantire il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
In questo contesto, il Gruppo si è fatto promotore di un appello globale per una riforma urgente dell’architettura finanziaria internazionale, condiviso da un gran numero di leader e personalità di tutto il mondo. Questo appello è stato ampiamente sostenuto dal Segretario Generale, che ha esortato questo Vertice a correggere le ingiustizie storiche che sono alla base del sistema finanziario internazionale, in modo da poter dare ai Paesi e alle persone più vulnerabili una migliore possibilità di avere un futuro migliore.
Dobbiamo continuare a difendere il ruolo dell’Assemblea Generale nella discussione di questi temi, se vogliamo garantire che la voce di ogni nazione sia adeguatamente ascoltata e presa in considerazione nel dibattito su questioni così importanti della governance globale.
Questo appello presuppone anche l’esistenza di una migliore architettura globale del debito sovrano con la partecipazione del Sud del mondo, che permetta di applicare un trattamento equo, equilibrato e orientato allo sviluppo.
L’elevato costo dei prestiti impedisce ai Paesi in via di sviluppo di investire negli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Attualmente, 25 Paesi del Sud spendono più del 20% delle loro entrate pubbliche solo per il servizio del debito.
Allo stesso tempo, vi è l’urgente necessità di una rapida e sostanziale ricapitalizzazione delle Banche Multilaterali di Sviluppo, al fine di migliorare radicalmente le loro condizioni di prestito e soddisfare le esigenze finanziarie del Sud.
A questo proposito, chiediamo alla comunità internazionale di dare seguito e sostenere la proposta del Segretario Generale di uno “stimolo per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” per i Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo (oggettivo) di aumentare i finanziamenti a lungo termine accessibili per lo sviluppo e allineare i flussi finanziari agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Chiediamo inoltre ai Paesi sviluppati di onorare finalmente gli impegni non mantenuti in materia di aiuto pubblico allo sviluppo.
Eccellenze:
L’agenda sui cambiamenti climatici deve essere pienamente attuata in conformità con la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e il suo Accordo di Parigi, sostenendo il principio di uguaglianza e le responsabilità comuni ma differenziate e le rispettive capacità.
Obiettivi più ambiziosi in settori quali la mitigazione, l’adattamento e i mezzi per raggiungerli, così come la fornitura e la mobilitazione di risorse da parte dei Paesi sviluppati, sono essenziali per combattere il cambiamento climatico e al contempo affrontare le nostre sfide di sviluppo. Esortiamo vivamente i Paesi sviluppati a mantenere i loro impegni in questo settore.
Gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo per attuare l’Agenda 2030 devono essere sostenuti anche da azioni concrete per il trasferimento di tecnologie e la formazione delle risorse umane, nonché dalla cooperazione Nord-Sud, al fine di promuovere l’industrializzazione e gli investimenti in infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti.
Occorre inoltre riformare il sistema commerciale internazionale e creare catene di approvvigionamento sostenibili che contribuiscano al raggiungimento degli SDG promuovendo una crescita economica trainata dalle esportazioni nei Paesi in via di sviluppo. A tal fine, il trattamento speciale ma differenziato per i Paesi in via di sviluppo dovrebbe essere rafforzato come principio multilaterale. L’unilateralismo e il protezionismo, comprese le protezioni e le restrizioni unilaterali al commercio, che sono incompatibili con gli accordi dell’Organizzazione mondiale del commercio, devono essere eliminati con la massima rapidità.
Questo è il caso dei Paesi che subiscono l’imposizione di misure coercitive unilaterali, che costituiscono una grave violazione degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Tali misure ostacolano seriamente gli sforzi dei Paesi colpiti per raggiungere gli SDGs e lo sviluppo sostenibile in generale. La comunità internazionale, compreso il sistema delle Nazioni Unite, deve continuare a respingere fermamente l’imposizione di tali misure e lavorare per la loro incondizionata eliminazione.
Eccellenze:
Le suddette rimostranze sono state enunciate in diverse occasioni dai leader del Sud. L’assenza di progressi non deve essere attribuita all’assenza di soluzioni. Le azioni ci sono. Ciò che è urgentemente necessario è la volontà politica di “non lasciare indietro nessuno” e di superare una delle crisi più complesse che l’umanità abbia mai vissuto nella storia moderna. Questo sarebbe il nostro miglior contributo al futuro comune che dobbiamo costruire insieme!
Grazie
Fonte: MinRex
Traduzione: italiacuba.it